Diario di un prof: lo sfruttamento dei dottorandi.
Sulla falsa riga di un blog ospitato nel sito di China Files (The Leftover of the day), riporto qui a libera frequenza le mie personali e quotidiane (dis)avventure nel dipartimento di studi orientali di un’università irlandese. Questi sono i racconti delle giornate di un docente italiano di cultura e società cinese alla University College Cork.
Io agli studenti ci voglio bene. Ci darei il culo, io, gli studenti. Compresi i dottorandi. Se non altro perché anche io sono stato studente e dottorando fino a qualche mese fa. E quindi la mia spada la pongo sempre dalla parte degli studenti, contro il baronato e contro la burocrazia amministrativa.
Nasce però il problema se sia legittimo o meno chiamare i dottorandi a fare lezione al tuo posto. Sicuramente per loro è un'ottima occasione per cominciare a fare a pugni con la sacra arte dell'insegnamento. Un'occasione per mettersi in gioco prima ancora di finire il dottorato.
Io faccio il docente universitario da neanche cinque mesi e già quattro volte ho fatto fare lezione a dei dottorandi del nostro dipartimento. Ragazzi in gamba. Una cinese e tre irlandesi. Buone letture su temi vari, etnia uygur, relazioni sino-africane, il '68 cinese, media e potere. Mi hanno risparmiato ore di lavoro. Viene da chiedersi se debba pagarli o meno. Sulla carta no. Birra per tutti mi sembra il minimo!
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