Sunday, September 25, 2011

Irlanda: antropologia del pub




Continuo a restare stupefatto dalla gentilezza degli irlandesi e del dolce vivere qui a Cork. Oggi scampagnata fuori città con tre studentesse italiane, in direzione mare aperto: Kinsale! Piacevole e verdissima (tanto per cambiare) cittadina di pescatori a trenta chilometri da Cork. Oltre al paesaggio tipico irlandese meridionale, Kinsale offre anche due fortezze del XVII secolo, James Fort e Charles Fort. Il cielo grigio e la pioggia non ci hanno mai abbandonato, ma cioccolata calda e salmone fresco ti danno il coraggio di affrontare anche tempeste peggiori.

E qui vorrei spendere due parole su un tema particolarissimo: il pub.

Un pub non è un bar, non come lo intendiamo noi in Italia. Il pub è anglosassone, irlandese in primis. Gli irlandesi chiamano "bar" i loro pub, ma io mi incazzo e impunto sulla differenza abissale tra le due ludiche realtà.
Il pub irlandese è centro della vita sociale locale. Trovi un pub ogni cinquanta metri. I pub hanno insegne semi nascoste, non troppo pubblicizzati direi. Dentro l'atmosfera è cupa, poco illuminata, ma estremamente viva. Gente di ogni età, anziani coi basettoni, donne sui cinquanta e tanti tanti ragazzi. Nei pub si guardano le partite di calcio, di rugby e di hurling. Si gioca a freccette o alle slot machine. Nessuno ti impedisce di giocare a carte o di leggere il giornale. Nei pub c'è musica sempre, dalla commerciale al rock. Ma nei pub, soprattutto, si beve.

Infinite marche di birra, irlandese e non solo. Da sinologo azzardo l'equazione "I marchi di sigarette stanno alla Cina come i marchi di birra in Irlanda". Ovviamente la Guinness va per la maggiore. La Guinness è una specie di droga, dà dipendenza. Fresca, schiumosa, non è una birra qualunque. E' nera, tanto per cominciare. Inoltre è dolce, gustosa e non fottutamente gasata. Va giù che è una meraviglia. Impossibile non volerle bene. Da marchigiano io sono un amante del vino, e disprezzo la birra, dalla bassa gradazione alcolica e di origine anglosassone. Dopo aver conosciuto la Guinness devo rivedere le mie posizioni.

L'Irlanda non ha bar. E neanche discoteche. Tutto si svolge all'interno dei pub. Nei pub si tifa la squadra del cuore e si beve birra a tre euro alla pinta fino alle 9 o alle 10 di sera. Poi il pub si trasforma. Le birre costano il doppio. E il pub si riempie di giovani profumati e di ragazze in tacchi e minigonna, i tavoli fanno spazio alla gente che ha voglia di ballare, si beve, danza, vomita e picchia fino alle due di notte. Alle due di notte i pub chiudono, per legge. Incredibili questi irlandesi. I ragazzi cantano cori da stadio e si picchiano per sport, le ragazze si sbronzano dure e aspettano che qualcuno vada a metter loro la lingua in bocca e non solo quella. A me è successo con una tipa irlandese in un pub per gay. Non sapevo fosse un gay pub, ma ci tornerò di sicuro.

Per quanto il bar sia comunque superiore al pub, viva il pub, viva Cork, viva l'Irlanda!


"Per le irlandesi il concetto di eleganza non prevede la possibilità di coprirsi"
D. Z., studentessa italiana a Cork

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