Saturday, December 25, 2010

And so this is Christmas...

Federazione Sinologica Informale. Ovvero come si passa il natale in esilio volontario a Pechino.

Ore otto di sera, come stabilito mi incammino verso la porta opposta del campus, dove gli studenti stranieri hanno organizzato la festa di natale. Fanno undici gradi sotto zero, sono vestito da cima a piedi come babbo natale ma di color verde. E' probabilmente per questo che non ho freddo, se non alla mano destra che uso per portare la bottiglia di birra alla bocca. Per strada incontro alcune amiche spagnole e malesi: mi fermo per qualche foto, per poi continuare da solo il cammino. Osservo le vie del campus vuote. Un po' di neve ci starebbe bene, però. E' chiaro che di santo il natale non ha proprio più niente. E non che ci sia bisogno di dirlo. Ma penso come in un paese come la Cina il natale sia solo ed esclusivamente inteso come palline sugli alberi e un pupazzo con barba bianca e vestito rosso. E' cioè la festa dei commercianti. Quando arriva il natale (non si sa per quale motivo ma) la gente deve correre a comprare. Più di quanto non faccia di solito. Riempire bar e ristoranti e consumare, sentirsi tutti occidentali: un vero spirito di consumismo in festa.

Ricordo quando da piccolo la maestra ci faceva fare quei temi dove dovevi scrivere pensierini come "Il Santo Natale non è il consumismo, dobbiamo riscoprire il vero significato del Natale e ricordarci dei bambini più sfortunati di noi". E quelle minchiate simili che fanno felici bambini, genitori e maestre. Io ancora non ho capito quale sia questo leggendario "vero significato del Natale", ma crescendo ho capito che se alcuni bambini sono più sfortunati di altri è perché i genitori dei secondi possiedono di più e se ne guardano bene dal rinunciare ai loro privilegi.
Morale della favola: a Pechino il natale è davvero triste perché è solo consumismo e berretti rossi col pon pon bianco. Un po' come quell'altra festa yankee che ora si festeggia anche in Italia... halloween mi sembra si chiami.

Ma torniamo alla Federazione Sinologica Informale e al natale nel campus. Raggiungo il bar dove sta per cominciare la festa. Rapito dal silenzio del campus e dagli undici gradi sotto zero mi fermo all'ingresso e penso. "Perché non entri?" mi chiede Teresa, la ragazza neozelandese che ha organizzato la festa. "E' che si sta così bene qua fuori, a meno undici gradi...". Poi vede la bottiglia di birra e intuisce. Ok, entro. Biglietto cinque euro, mangiare e bere fino a scoppiare. A pensare voi in famiglia intenti a strafogarvi di antipasti, lasagne, pollo, salame, panettoni, torroni, torte e dolci natalizi vari, nel vedere quei pop corn e quei tramezzini yankee, un po' di tristezza raggiunge anche me. Ci sta. Ma è natale è dobbiamo essere tutti felici. Quindi non ci penso, birra vino vodka per salire la gradazione, vodka vino birra per farla andare in testa e assicurarti un postsbronza alla Hemingway il giorno dopo. Mi sento già meglio.

Sapete?! Mi fanno cagare di solito queste feste. Invece devo ammettere che Teresa è stata proprio brava! Ha trovato il posto, si è fatta sganciare qualche soldo dall'ufficio studenti stranieri, ha comprato snacks ed alcolici e ha organizzato lo spettacolo che ci ha intrattenuto per tutta la serata: un chitarrista neozelandese, due presentatori (americano e russa rispettivamente), giochi da Fantozzi per la festa di capodanno, due break dancer per pulire il pavimento (un mongolo e un canadese rispettivamente), due dj inglesi e una piccola mascotte vietnamita di tre anni. Brava Teresa!

Son tornato a casa alle cinque, per svegliarmi nel tardo pomeriggio. Apro gli occhi, osservo i miei vestiti sul pavimento e il cappotto verde macchiato di solo dio sa cosa. Mi viene da ridere. Sono già di buon umore. E stranamente non mi fa neanche male la testa. Immobile a letto, divertito, mi sforzo per ricordare come sia andata a finire ieri sera: dunque... ricordo uno studente russo che mi ha chiesto come fare domanda per un dottorato, un inglese triste parlarmi di nichilismo, una signora in strada venderci dei ravioli cinesi, delle foto in un altro bar. Foto. Avevo la macchina fotografica! Sempre divertito, scendo dal letto, alla ricerca della macchina fotografica: eccola qua! E minchia che foto! Sembriamo l'armata dei morti viventi... C'è anche un video dei due break dancer... Ma perché C. ha un cerotto in testa?! Ah sì, ha preso una gomitata, occhiali rotti e taglio vicino al sopracciglio. Incidenti di percorso... Oltretutto l'ho accompagnato io al bagno. Ricordo che gli tenevo un fazzoletto sulla ferita e della birra per pulire il sangue... Mi son proprio divertito ieri sera! Ad un certo punto c'è stato l'assalto alle birre, c'erano talmente tante casse di birra che la gente (o forse ero solo io?) ha cominciato a tirarsi birra in faccia... Diverte, comportarsi da cretini...

E oggi ricevo messaggi di auguri: "Merry Christmas!". Merry Christmas?!? Merry hangover day cazzo.... E gli amici che ti chiamano per raccontarti gli eventi della sera prima. Vi risparmio i particolari... Facciamo finta sia stata solo una serata di prova in vista della più seria e pericolosa festa di capodanno.

Miseria umana. Miserie umane. Felice natale a tutti e felice 2011. Viva la Federazione Sinologica Informale! Viva l'anarchia!

1 Comments:

At 8:05 PM, Anonymous ParkaDude said...

Auguri per questo santissimo sacro compleanno di cristo.

 

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