Wednesday, July 07, 2010

Il Punto SNAI: la fine dell'uomo non dev'essere troppo lontana

In Italia c'è una cosa che si chiama "Punto SNAI". Ne avevo sentito parlare senza mai capire cosa fosse. Ieri pomeriggio a Macerata due miei amici mi hanno portato al Punto SNAI: dovevano fare un paio di puntate.

Al Punto SNAI si va per scommettere. Non sono mai stato un patito delle scommesse, non scommetto e non compro biglietti della lotteria, della fortuna e minchiate varie. Alle scuole elementari mio padre mi portò una volta alle corse dei cavalli e alle medie giocai un paio di volte la schedina del totocalcio con i compagni di classe. Tutto qua, per il resto sono un totale menefreghista delle scommesse.

Entrato al Punto SNAI resto letteralmente allibito: serie infinita di mini schermi con numeri e statistiche in costante cambiamento, pavimento pieno di cartaccie e cicche, fumo di sigarette, grida e bestemmie e una serie di persone che stanno palesemente male. Anziani ai quali è rimasto poco, tossicodipendenti, quarantenni appena usciti dal carcere, migranti africani, alcolisti mai anonimi, un ragazzino perso nel vuoto e due avvenenti ventenni dietro il bancone. Sembrava di stare in un romanzo di Bukowsky. Avete presente quando Bukowsky narra magistralmente del sistema scommesse alle corse dei cavalli?! Ecco, tutto esattamente uguale. Stessa gente, stessa atmosfera, stessa decadenza e miseria umana. La fine dell'uomo non dev'essere troppo lontana, ho pensato. Sarebbe interessante prendere una sedia e starsene per due mesi chiusi lì dentro ad osservare la clientela, per poi scrivere una tesi di laurea in sociologia con le impressioni e i dati raccolti.

I drogati del Punto SNAI fanno avanti e indietro tra gli schermi con numeri e statistiche e corse di cavalli e la cassa dove si puntano i soldi. Tutti armati di carta e penna, li vedi bestemmiare alle fine di una corsa e buttare lo scontrino a terra, si accendono un'altra sigaretta e si dirigono alla cassa, dove ad attenderli ci sono due bellissime ragazzine annoiate, proprio come nei racconti di Bukowsky. Ho sentito di gente che punta 100 euro a botta, praticamente si gioca lo stipendio in un giorno. Un demone, una droga, un vizio al pari di tanti altri, uno dei pochi che non ho, per mia fortuna.

All'uscita del negozio Punto SNAI, tra le centinaia di cartelli che ricordano "E' severamente vietato fumare" ce n'è anche uno che ammonisce "Vietato ai minori di 18 anni". Dunque è solo un gioco per adulti.

When I see il Punto SNAI, I don't wanna grow up!

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