Ci son rimasto male... In ricordo d'un viaggiatore
Cantante, scrittore, viaggiatore. Di Giorgio Bettinelli avevo sentito parlare per il suo libro "La Cina in vespa", ma solo oggi ho saputo della sua morte, avvenuta quasi un anno fa, il 16 settembre 2008. Un'infezione, dicono. A Jinghong (Cina, Yunnan meridionale), città che ho attraversato due volte in vita mia; una di quelle città senza tempo, sospese. Riporto qui una brevissima descrizione delle sue mete in vespa, tratta da wikipedia:
"Il suo primo viaggio parte da Mentana, dov'era residente, in provincia di Roma, nel 1992 con destinazione Saigon, dove arriverà nove mesi dopo - marzo 1993 - percorrendo 24.000 chilometri. Il secondo parte da Anchorage per arrivare alla Terra del Fuoco e dura dal 1994 al 1995 lungo un percorso di 36.000 chilometri. Il terzo unisce Melbourne a Città del Capo, per un totale di 52.000 km percorsi fra il 1995 e il 1996. Il quarto e ultimo, chiamato Worldwide Odyssey, è un vero e proprio giro del mondo, dura più di tre anni, dall'ottobre del 1997 al maggio del 2001: il luogo di partenza è la Terra del Fuoco e quello di arrivo è la Tasmania. Copre 144.000 km passando per l'Alaska, la Siberia, entrando in Africa attraverso lo stretto di Gibilterra, e costeggiandola tutta fino a Gibuti passando un'altra volta per Città del Capo, per poi costeggiare tutta l'Asia meridionale dallo Yemen all'Indonesia, fino all'arrivo nell'ultimo continente, l'Australia, e alla destinazione finale, la Tasmania. Durante quest'ultimo viaggio Giorgio Bettinelli è stato anche rapito da un gruppo di guerriglieri in Congo, per poi essere rilasciato dopo poco tempo, derubato di tutto ma con la vita salva"
3 Comments:
Ciao Daniele, la consolazione è non essere i soli a restarci male per la sua prematura scomparsa. Ho dato vita ha una petizione in sua memoria e volevo segnalartela.
http://firmiamo.it/unastradapergiorgiobettinelli
Lorenzo
eh sì, ogni volta che facevo qualche ricerca sul xishuangbanna mi veniva sempre fuori il nome di bettinelli e parecchi articoli a lui dedicati. sono quelle persone che danno l'ispirazione, che ti fanno credere che è possibile vivere un'avventura del genere.
oramai a jinhong le cameriere del meimei cafè mi riconoscevano e si stupivano del perchè ero tornata lì tre volte. ci ho portato anche mia mamma e mio fratello, per la prima loro volta fuori dall'italia ci sono andata giù un po' pesante...:)
gran viaggiatore, tanta ammirazione...
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