Monday, May 04, 2009

A Sud delle Nuvole


Han detto che smetteranno di darmi ordini quando comincerò ad ubbidire. Nel frattempo vorrei più scarafaggi e meno zanzare, più cavallette e meno sbattere metallico di cantieri aperti anche il giorno della festa dei lavoratori. Chissà come mai Pechino è grigia anche col cielo azzurro, sa di inquinamento anche quando va dall'estetista a farsi barba e ceretta. Quando vado a farmi la barba io? Aspetto che venga lei a farsi me. Afferro e rigiro, giro alto giro basso, come la ruota al luna park nei romanzi dell'ottocento francese, come la ruota del dharma, come il simbolo del tao (sembra fermo in realtà gira), come le bolliccine schiacciate in una plastica timbrata coca cola senza zucchero aromizzata alla barbietola da zucchero, come la mia testa stasera e la mia testa la sera l'altra. Tra i colletti bianchi e i centri commerciali della capitale la dice bene blob: vota veronica! Anzi no, il mio voto stanotte a te, persa a Sud delle Nuvole (persa neanche tanto, i persi meglio li trovo sempre in metropolitana), a raccogliere carote per i conigli. Se mai finirò il dottorato la prossima destinazione si chiama coniglio. A Sud delle Nuvole, chiaro.

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