Cinesi d'Italia 意大利的华人
"Noi cinesi siamo fatti così: abbiamo il business nel cuore e un fortissimo senso del dovere ... In Italia la gioventù è rovinata dai reality televisivi che portano i ragazzi a perdere tempo ... In Cina i reality insegnano a far affari: il primo premio è una cena con un grande imprenditore ... Voi parlate dei nostri politici come di mummie comuniste, ma non vi rendete conto che la prima volta che Berlusconi è sceso in politica a Pechino aveva appena smesso di regnare Deng Xiaoping. Da noi nel frattempo è cambiato tutto, qui è tornato Berlusconi"
Intervista al 25enne imprenditore cinese Steven Luo, da "I cinesi non muoiono mai" di Oriani e Staglianò.
"Come mi immagino la mia vita fra cinque anni? Una tristezza. Dopo dodici anni che abito qui non ho ancora neppure la certezza del permesso di soggiorno. I giovani italiani si lamentano della precarietà, pensate a noi che incrociamo le dita ogni anno sperando che non ci rispediscano indietro. Il mio trucco è non pensare proprio al futuro. Meglio così che farlo e deludersi"
Intervista ad una giovane cinese che vive in Italia, da "I cinesi non muoiono mai" di Oriani e Staglianò.
"La differenze principali con voi italiani? Beh, se avete mille euro in tasca li spendete tutti. Noi al massimo cinquecento, e il resto lo mettiamo da parte per affrontare il futuro. Siete tutti concentrati sul presente, su voi stessi; noi no"
Intervista ad un giovane portavoce cinese del tempio buddhista di Roma, da "I cinesi non muoiono mai" di Oriani e Staglianò.
4 Comments:
Che tristezza: sembra di sentire il commento di un italiano che parla degli statunitensi!
si', ma degli italiani a newyork di inizio novecento!
guarda, avrei molto da ridire su questo libro, a partire dal fatto che quando si parla di "cinesi" in realta' si intendono quasi esclusivamente i "zhejiangesi", genti molto diverse per impostazione culturale e lingua dagli altri cinesi, specie quelli del nord e dell'ovest. qui a pechino non conosco cinesi che parlarebbero come quelli di cui ho riportato l'intervista, probabilmente perche' non hanno mai messo piede fuori dalla cina ne' sono emancipati a livello economico e sociale come quelli espatriati in italia.
inoltre il punto di vista dei giornalisti e le loro conclusioni sono in gran parte pre-confenzionate, hanno una loro idea di cinese che si fa il culo in nome del dio denaro, che sacrifica tutto per il lavoro e la famiglia: immagine a mio avviso abbastanza vaga ed imprecisa del "cinese tipo".
tuttavia questo libro offre molti spunti di riflessione per "noi" italiani, critiche ad un sistema di vita sempre piu' veloce, consumistico, "americano", dove c'e' sempre e solo spazio per lamentarsi e "piove governo ladro". offre inoltre testimonanianze utili a distruggere troppi falsi luoghi comuni sui cinesi e la comunita' cinese in italia.
Si', definitivamente un italiano del passato... ad inizio novecento gli statunitensi avevano gia' le rate, se non sbaglio, mentre noi iniziavamo lentamente ad accumulare quella riserva di soldi che ci sta parando le chiappe ancora oggi, assottigliandosi sempre di piu' man mano che (1) la crisi avanza e (2) tutto ci spinge a consumare anche le briciole per godere subito, proprio come vuole l'american way of life.
Ovvio che se parli con uno di HK (teoricamente, cinese anche lui) o di Shenzhen, vedrai quanto risparmia: ZERO. Sempre li' a sbavare per l'ultimo cellulare o l'ultimissima cagata tecnologica. Proprio come alcuni miei ex-colleghi in Italia.
Non vale!
A questo punto voglio anche l'intervista al 大款 dentro la sua stanzetta privata al karaoke mentre sorseggia whisky iced-tea!
E sul whisky iced-tea stenderei un velo pietoso...
Stefano
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