Sono tutte troie. Siamo, tutte troie. Stamattina qualcuno o qualcosa ha lanciato una molotov contro la mega effige di Mao in piazza Tiananmen, sì, quella all'entrata della Città Imperiale, quella grossa effige, c'hanno lanciato una molotov contro, danneggiandola. Immaginatevi che paranoia le autorità. E che imbarazzo. Mi sarebbe piaciuto esserci e godermi lo spettacolo. Ironia della sorte, Mao ripeteva spesso che la rivoluzione scoppia in un attimo, basta una scintilla e sarà festa festa fino al mattino. O qualcosa del genere. Immaginatevi che scoppi per davvero la rivoluzione, da una molotov lanciata contro l'ingiustizia (l'effige di Mao nella fattispecie, ma poteva anche essere la Papamobile o il reggiseno della Tatcher) il popolo cinese che scende in strada, occupa la Grande Muragli e incendia tutti i KFC di Macao, sciopero ad oltrenza a sostegno della causa del sottoscritto, impegnato disperato per un visto turistico di almeno 2 mesi senza alcun buon motivo agli occhi dell'ambasciata cinese a Roma. A Tolentino invece, quella piccola cittadina preappenninica dove qualche giorno fa han stanato le romene ricercate in tutta Italia per l'omicidio in metro a Roma, in quella stessa ridente cittadina, un bambino di otto anni ha visto due rom (di cui una minorenne, strana coincidenza) entrare in casa sua, ha avvertito il padre, entrata trionfale della polizia, minorenne affidata ai servizi sociali, l'altra rom al gabbio, bambino eroe della giornata nella ridente cittadina preappenninica. Ironia della sorte, io di ironico non ci vede niente.
La foto? Anni fa. Quello è Alessio, semplicemente un grande. Quello sotto è il suo letto, allo squat di via Turati. Arte e squilibrio...
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