Thursday, May 10, 2007

Maceratesi sbarazzini in una Londra che prende benissimo...


Sono d'accordo, cinque giorni non sono abbastanza per capirci qualcosa di Londra, londinesi, Inghilterra. Ma devo proprio dire che a me Londra ha fatto un'ottima impressione. Sbaglio forse, ma vorrei subito sfatare un paio di falsità:
1) A Londra gli extracomunitari vivono ghettizzati per etnia. Falso: appena arrivato a Stratford (quartiere periferico) non credevo ai miei occhi, gente di ogni colore ed etnia, vestiti e conciati diversamente, tutti e tutte agire e comportarsi come persone qualunque, il megatatuato che fa hotdog e la musulmana mega velata che pulisce la strada, il businessman di colore e l'asiatico controllore alla metro. Non si capisce chi sia di Londra e chi no, chi europeo e chi no, chi turista e chi no. Sono tutti inglesi. In Italia invece il nero vende calzini porta porta o spaccia alla stazione, il cinese lavora di nascosto 24 ore al giorno, la filippina fa la badante e l'albanese la mignotta. Ogni nazionalità ha un lavoro/funzione. Questo non esiste a Londra.
2) La cordialità e "buona educazione" inglesi sono solo formali. Falso: la gente che vedevo per strada mi sembrava molto più serena e sorridente di quella che ho visto a Bangkok o Milano. Se chiedi un'informazione per strada al businessman di corsa o alla ragazza che fa shoppig si fermano a spiegarti la direzione (quasi mai succede a Pechino). Si sentono in continuazione "sorry, please, thank you..." e non sono brutali e cinici come a Roma "sì!", "no!", "e a me moo chiedi?!" ma piuttosto "Sure Sir!", "I'm afraid not", "I can't tell you for sure, you should ask inside", e non credo sia solo formalità, come anche mi ha confermato la mia carissima amica svedese Astrid, che vive a Londra da quattro anni "la gente si rispetta a vicenda, tutti".
Detto questo passiamo alle cose positive di Londra: musei quasi tutti gratis o prezzi bassi per esibizioni temporanee; città varia, piuttosto pulita, poche scritte sui muri, pochissimi barboni o tossici, zero disabili o bambini a chiedere l'elemosina (hanno un Signor Welfare, non una Signora Magna Magna come da noi... hanno un efficiente servizio sociale, sussidio per i disoccupati, zingari e barboni vendono giornali per strada); alternano zone moderne di grattacieli con casette a schiere in mattoncini marroni e finestre in vernice bianca che sono un amore (stile le puntate di Mr. Bean), periferie colorate, parchi, monumenti ed opere d'arte, fuori Londra è tutto verde, molto verde, pure troppo mi sbilancerei a dire; sono all'avanguardia in molte cose, decisamente civili e moderni, molto più di noi (forse lo saremo anche qui in Italia tra 10-20 anni!?); i custodi nei musei hanno tattoo o piercing o tagli dei capelli assurdi, i gay si abbracciano e baciano per strada, i ragazzi possono camminare per strada con tubi luminosi addosso o zeppe di 20 centimetri, i poliziotti possono avere tatuaggi sul collo e le donne andare completamente coperte dal velo (succedesse a Macerata mia nonna chiamerebbe prima il vescovo per scomunicarli e poi il carabiniere per arrestarli), nelle scuole materne ci sono più africani o indiani che bianchi, moltissime le coppie di etnia mista.
Due invece secondo me le cose un po' sola: i prezzi alle stelle (80.000 lire a settimana la tessera metro/bus, 270.000 lire a settimana una mini stanza singola in affitto, 10.000 lire una pinta di birra in un pub, 3000 lire un quotidiano) e il tempo che cambia in continuazione (fondamentalmente è nuvoloso sempre, ogni tanto piove ogni tanto un raggio di sole quasi sempre un fastidiosissimo vento polare). Grazie ad Astrid ho avuto la fortuna di vedere/visitare/informarmi sulla SOAS, una delle migliori università al mondo nel campo degli studi orientali. Figata di posto. Credo sia molto simile a come Claudio mi ha descritto le lezioni e la vita dello studente nei campus americani. Si studia e si produce sodo, non si impara a memoria ma si impara a saper cercare/consultare/elaborare materiali sempre attualissimi che l'università ti mette a disposizione. Vorrei iscrivermi ad un Master di un anno a partire da settembre 2008 (facendo due calcoli, a soldi ce la potrei fare senza chiedere una lira a casa e tirando la cinghia come mai fatto prima), ma intanto mi aspetta un anno di Cina e in un anno di cose ne cambiano...
Per il resto ho dormito da Luca, aspirante musicista maceratese che vive a Londra da 8 mesi, che oltre all'ospitalità mi ha data molte dritte e info su Londra. Per un paio di sere ci siamo visti con Ianna e Sergio, altri due turisti per caso nella capitale inglese, affascinati dalla città, dalle belle tipe, dalla bella birra e dalle scoregge senza pudore figlie di rancidi panini con cui si sono nutriti durante tutta la permanenza. Risate e numeri in giro per le viuzze del centro e non solo, scene più belle Ianna tagliare salame e parmigiano portati da Macerata in una bancarella la sera a Camden Town (la via dei locali yeah e dei negozi della moda punk e alternativa) mentre Sergio scoreggiava divertito, e quei 15 minuti in cui cercavamo di entrare in una discoteca dove si beveva a poco, tra trans italiani e allucinate inglesi che le raccomanderei al mio esorcista o forse a suo figlio.
Notte al gelo dell'aereoporto Stansted e, sperando di tornare a Londra per un Master alla SOAS, fra 2 settimane si parte di nuovo, destinazione Barcellona. Oi oi!!
Un salutone a Luca e Astrid, poi uno anche a Greg nelle verde Irlanda tra vitelle morte e birre scure e uno ad Adele che se non mi sbrigo a tornare in Cina mi diventa General Export Manager della Microsoft!!
Foto: ultima serata in un pub, due stanche birre ascoltano sconsolate i discorsi di vita e di donne di me e Luca, consolate tutt'al più da un posacenere mai troppo vuoto.

4 Comments:

At 4:35 PM, Anonymous Anonymous said...

imparato molto

 
At 4:37 PM, Anonymous Anonymous said...

imparato molto

 
At 6:55 PM, Anonymous Anonymous said...

good start

 
At 6:56 PM, Anonymous Anonymous said...

Perche non:)

 

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