Friday, November 24, 2006

"Produrre il necessario, distribuire tutto..."


Castro è più di là che di qua. Il socialismo in forme più o meno nuove e moderne va ancora forte in Europa e in Sudamerica, ma il comunismo, quello duro, quello ignorante, quello di Stato, quello che pianifica tutto, decide, controlla, amministra, rende tutti poveri e quasi tutti uguali, quello non solo è morto (e forse va anche bene così) ma addirittura s'è totalmente convertito al capitalismo estremo, quello dei dollari, liquori di marca, casinò, mignotte, fast food e seni di gomma. La Cina s'è data al mercato globale già alla fine degli anni settanta (aspettavano solo che Mao si togliesse dalla palle e con lui la moglie e altri tre quattro pazzi fautori della Rivoluzione Culturale), il Partito Comunista Vietnamita ha aspettato il 1986, il Laos aspetta la benedizione (e gli aiuti) di mamma Repubblica Popolare Cinese, la Cambogia tende lo sguardo e Kim Jong-Il ha visto che se i cinesi hanno fatto un sacco di soldi col liberismo non vede perchè i nordcoreani non debbano fare lo stesso... altro che il nucleare.
Al posto della falce e martello un bel duo forchetta-coltello. Anzi, un paio di chopsticks.