Tra Calcutta e Oslo: confessione di un'empatia.
Per motivi che non sarebbe giusto approfondire, mi è successo di riascoltare “Frosinone” del cantautore indie Calcutta, e di rivederne il relativo videoclip. Devo dire di averne empatizzato oltremisura, le tecniche che si prestano meglio alla configurazione ansiogena della classe, ma soprattutto nella lotta di classe e nell’isolamento del cromosoma W, capita di cambiare canale e vedere Augias che intervista Prodi, alla faccia della percentuale minore del parlato. Tornando tuttavia a Calcutta, ammetto di condividere nel video quel pover’giovane che barcollando in tarda notte per la città ravvede nel giornale quotidiano il Papa Francesco e il Frosinone in Serie A. Per lui, di Latina e per il Latina, mi sentirei come l’omino ne "L'urlo" di Munch a leggere della Civitanovese in serie C. Oltre che profondamente ingiusto, sarebbe profondamente opposto al senso comune.
Solidarietà Calcutta, bombardaci la costa.
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