Sunday, September 24, 2023

Dominio di civiltà...

“L’esperienza maturata in questi paesi logorati da guerre e conflitti mi ha anche messo davanti agli occhi una banalità ben chiara a chi la storia e l’antropologia l’ha studiata approfonditamente, ovvero, che tutte queste diverse etnie sono riuscite a convivere quasi pacificamente fintanto che una ha prevalso sulle altre, imponendo il proprio codice comportamentale oppure, fintanto che è esistita una terza entità che le abbia dominate smussando gli aspetti più estremisti di ogni cultura e obbligandole al rispetto di norme comuni. In Somalia tutto andava bene fintanto che Siad Barre, forte di un esercito tutto sommato ben armato e fondatore del primo servizio segreto somalo, riusciva a conglomerare con metodi non proprio da gentiluomo le varie tribù. Così, il braccio pesante di Tito nei confronti delle varie anime della ex Jugoslavia ha consentito una convivenza pacifica per più di mezzo secolo in tutta la penisola balcanica occidentale. Si entra poi nella contemporaneità quando andiamo ad esaminare il ruolo determinante che figure come Saddam Hussein e Gheddafi hanno giocato per garantire con la forza la coesione di stati in cui gli elementi culturali fondanti della società erano estremamente labili. Altra verità che quindi mi preme sottolineare è che nel mondo reale la convivenza di più civiltà è tanto più pacifica quanto più vi è il dominio di una civiltà sulle altre oppure, tanto più esista una forte organizzazione statuale che faccia rispettare rigorosamente a tutte le civiltà che coabitano un solo, univoco e irremovibile codice di condotta. Questa ruvida e amara verità, che io ho semplicemente sperimentato sulla mia pelle in regioni dove ci si è scannati atrocemente fra diverse etnie, l’antropologa Ida Magli l’ha chiaramente evidenziata dopo anni di studi e di approfondite ricerche scientifiche nelle sue opere. La scienziata è lapidaria: “nella nostra storia umana, le culture non si integrano pacificamente fra loro ma una vince e domina e l’altra perde, e viene dominata”.”

Tratto da “Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci

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