Feralpisalò in Serie B. Memorie di una trasferta dopo il terremoto del 2016.
Ho letto oggi che la squadra lombarda di calcio del Feralpisalò ha vinto il campionato di Lega Pro girone A ed è stata perciò promossa al campionato di Serie B per l’anno 2023/24.
Ricordo di una trasferta, una domenica di inizio novembre 2016, a sostenere la Società Sportiva Maceratese 1922. Fu dopo l’ennesima forte scossa di terremoto nell’Appennino marchigiano, la tifoseria organizzata decise di non partecipare, da Macerata partimmo in auto in due, un terzo tifoso maceratese ci raggiunse da Milano, dove viveva. Quasi 900 chilometri di autostrada, Salò ci accolse in pieno acquazzone. Entrati allo stadio, appiccammo uno striscione fatto di notte con un lenzuolo bianco e una bomboletta nera, recitava "Trema la terra, mai la passione".
Ricordo di un coro della tifoseria locale, che faceva: “Non tifo Inter, non tifo Milan / lalalalalalà / non tifo Brescia o Atalanta però / tifo Feralpisalò!”. Della partita non ricordo niente, ma ricordo di quella domenica di stadio. E ho ritrovato le memorie di quella giornata, che riporto qui sotto:
La trasferta di ieri a Salò (BS) per l'incontro di calcio di Lega Pro tra Feralpi Salò e Maceratese è stata un'esperienza più unica che rara. Semplicemente non sembrava tanto una partita di calcio quanto una manifestazione sportiva organizzata appositamente per noi pochissimi tifosi accorsi da Macerata. Ci siamo, volenti o nolenti, ritrovati a rappresentare tutte le persone colpite dal terremoto nel Centro Italia da fine agosto ad oggi. La società della Feralpi, i suoi tifosi e i comuni cittadini di Salò ci hanno accolto come mai mi sarei aspettato. Nessun uomo in divisa all'ingresso dello stadio, nessuna perquisizione né sequestro di bandiere o striscioni, nessun controllo documenti ma un semplice e cordiale benvenuto, per poi esser accompagnati nella tribuna della tifoseria locale. Qua e là giovani e anziani a stringerci la mano, chiederci della situazione nel maceratese, auguri e pacche sulle spalle. Nessuna tensione, nessuna segregazione, nessun cancello, solo tanta solidarietà. Lo speaker ripeteva in continuazione la vicinanza di tutta la città alle popolazioni colpite. Non lontano dall'ingresso si raccoglievano offerte da destinare ai terremotati, così come una raccolta di giocattoli per i bambini e le bambine che hanno dovuto lasciare casa e fiumi di un ottimo vin brulé per tutti (bicchiere ad offerta libera, il ricavato ai terremotati). Mi sentivo perso, mi aspettavo una fredda serata di tifo ed abbiamo trovato un'accoglienza di un calore indescrivibile.
Grazie a società, tifoseria e cittadinanza per questa grande espressione di solidarietà, grazie soprattutto per averci ricordato che non è MAI SOLO una partita di calcio.
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