Sunday, October 09, 2022

Quanto è bello vivere ultras...


La prima volta credo fu a 13 anni, entrai in tribuna col padre di un mio amico di catechismo (non avevo ancora dato fuoco all'educazione cattolica), quella tribuna dello stadio Helvia Recina di Macerata, dalla quale si osserva più che bene la gradinata e la curva locale, nonché il settore ospiti. Si era nella metà degli anni '90 e ancora la cittadinanza riempiva gli stadi.

Tu giovanissimo/a che leggi, immagina un mondo, una vita e una quotidinità, privi di internet e telefono cellulare (impossibile, vero?!), però ai miei tempi il mondo era tutto lì, una domenica pomeriggio, senza cellulare, entrare da neo adolescente nello stadio cittadino e trovarlo pieno di persone, colori, cori, fumogeni e petardi... uno spettacolo che, ai tempi, vedevi al massimo in televisione. Bene, dirimpetto alla gradinata e alla curva locale colorate di biancorosso direi che l'amore è arrivato per osmosi. E da lì non se ne è andato più via.

Passano gli anni e cambiano le passioni, cambiano usi e costumi sociali, il modo di trascorrere il tempo libero, il modo di trascorrerlo assieme. Per cause varie che è inutile qui richiamare, dal boom della pay-TV al Covid-19, dalla tessera del tifoso al cambio generazionale il risultato lo conosciamo tutti: meno gente allo stadio, meno tifo, meno aggregazione, meno passione. In poche parole: fine della vita da stadio. Tuttavia, di rado e ogni morte di papa, si riaccende quella fiamma, la voglia di organizzarsi, partecipare e tifare, assalire i gradoni con bandiere e colori, tamburi e torce, voci e cori: sì, sentirsi ancora qua, sentirsi sempre qua! E niente, che dire?!, è una sensazione bellissima, una sensazione che solo quei quattro sfigati ancora allo stadio possono capire. Chiudo e vi lascio con un bellissimo coro visto in un video degli ultras aquilani:


La prima volta che ti ho vista sai
di un calcio di altri tempi mi innamorai
son qui in curva a cantare perché
da quel momento ci sei soltanto te

chiudo gli occhi e penso che
passa il tempo passa, insieme a te
quando un giorno morire dovrò
voglio portare in cielo i miei color!


Foto: un muro a Matera, novembre 2016.

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