L'inferno per la compagnia.

Lavo i denti nella speranza di essere ancora vivo. I libri divorati sul divano dal cane. Perché passare la scopa a terra quando hai un cane? Vita da cane, porco cane. "Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia" (citazione da una lettera al Dylan Dog Horror Post del maggio 1992). Mi piace alzarmi la mattina e trovare la casa avvolta nella nebbia. Come vivere all'interno di una nuvola. L'inferno di una nuvola. No, non è vero. Non mi piace. Le nocciole. L'imbocco autostradale. La rotella Haribo. Il mantello di Batman. I droni. Il secolo XXI. Multietnico come nei bar del porto di Ancona. O nel carcere femminile di Lecce. "Nel rapporto con la sofferenza noi siamo soli", dicono. Sul lungo fiume di Kyoto. Nel bar del teatro di Macerata Marittima Alta. Ad Osimo Stazione ricordo l'Odissea. Una discoteca. Le discoteche. Gli anni novanta. Il conflitto tra capitale e lavoro. Le foto fatte a caso. Le foto fatte a cazzo. Scusami, ero ubriaco. Hanno detto che in settimana nevica. Mi piacciono i cinema quando sono semi vuoti. Non per essere l'unico in sala, ma per quell'atmosfera per nulla allegra e anzi raccolta, silente, mistica. Whisky on the rocks. In fuga, dalle luci di natale di metà novembre. Dai consumi comandati. Dall'attacco delle banche dati. Puntuale. "In agguato, come sempre, la paura di morire", diceva Pierpaolo Capovilla. Certo che anche la paura di vivere...

ma oggi il cielo 
è un cielo bellissimo

dove spedire le seghe mentali, le angosce, le paure

ma teniamo il disagio

che quest'anno va tanto di moda

tanto di moda

Tratto dalla canzone "Cielo" del duo maceratese Mivergogno:
https://soundcloud.com/mivergogno

Siete pazzi. Siate pazzi.