Sul suffragio universale. Due righe per capire la Cina.
“I giornalisti occidentali che scrivono di Cina sono ossessionati dalla politica, ma a me e ai miei coetanei istruiti non interessa nulla di quel che dice o fa Xi Jinping. Seguiamo la politica solo se ci riguarda direttamente, quindi a livello locale, non certo quella che si fa a Pechino. Se alzano le tasse sui miei guadagni, per dire, m’interessa, ma per il resto è davvero molto lontana da me, da noi”.
“Capisco, e del resto, dato che non votate, perché dovrebbe interessarvi?”, osservo. E qui la rivelazione, che poi tanto rivelazione non è: “Se avessimo il diritto di voto con il suffragio universale per me sarebbe la fine. Se il miliardo e passa di cinesi che non hanno studiato potessero votare, io lo vivrei come un sopruso: eleggerebbero persone incapaci che distruggerebbero quello che ho e la mia vita così com’è. Preferisco sapere che al governo ci sono persone competenti che non ho scelto io piuttosto che essere in balia del voto della maggioranza dei cinesi”.
Fonte:
https://www.internazionale.it/reportage/junko-terao/2018/12/13/chung-kuo-cina-antonioni
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