Tuesday, June 19, 2018

"Meglio non veder dove si va che andar soltanto dove si vede"

"Pensate che ci fu un periodo -noi avevamo da tempo abbandonato questo mondo che bisogna abbandonare– in cui anche la parola repubblica (la "cosa di tutti") aveva un suono dolce e promettente, non ancora falsato da un potere accentratore e tiranno. Con quale gioia, allora, vi abbiamo sentiti parlare e ridere della "Libera Repubblica di Venaus"! Con quale gioia abbiamo udito dei ragazzi valsusini urlare ai gendarmi "a Venaus abbiamo abolito il denaro"! Sapete, il nostro motto, per cui ancora oggi ci ricordano, era "tutte le cose sono di tutti".
Abbiamo scritto, dicevamo, finché ci sono state congiure di uomini liberi contro l'imperio e il danaro, finché c'è stato qualcuno a cui scrivere. Abbiamo scritto al "capitano" Jonathan Swing e al "generale" Ned Ludd, affidando i nostri messaggi alla nebbia delle campagne e dei borghi inglesi sconvolti dalle prime aggressioni industriali; poi agli operai russi nel 1905, ai contadini spagnoli nel 1936 e ancora durante quella Resistenza in cui molti avrebbero davvero voluto far guerra ai Palazzi. Avevamo, per di più, in quest'ultimo caso, una ragione personale, se ci si perdona l'umana debolezza. Erano stati i fascisti, nel 1927, a bombardare sul Rubello l'obelisco che i socialisti avevano eretto nel 1907 in memoria di Dolcino (Margherita è stata scoperta dalla storia dei maschi solo in seguito)."

Fonte: Prima lettera di Dolcino e Margherita ai valsusini in lotta 
https://eresiaerivolta.noblogs.org/post/2007/08/05/dolcino-lettera/

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