Monday, February 05, 2018

Piuttosto l'adolescenza. O della nostalgia.

Era più bello coi compagni di sbronza
e con le compagne in gita,
erano più belle le mattine in aula
e quelle al Giardinetto.

Erano più belli i pomeriggi tra le canne di bambù
e quelli al campo di calcetto,
era più bello in due senza casco
e col fumo nei locali.

Era più bello in sala giochi
o alla pista di pattinaggio
in sella sui motorini
o sotto in garage.

Era più bello scrivere insulti
sui muri della SIAE,
della Benetton o della DC
che articoli sulle riviste di scienza.

Era più bello quando le bottiglie
si sottraevano alla Standa,
era più bello con le Converse
e le sigarette di nascosto.

Eri più bella coi capelli azzurri
e lo smalto portato a spasso
in autostop,
nelle colline fuori città.

Eri più bella quando mi pestarono
in spiaggia, di notte
e sullo sfondo
bruciavano due ombrelloni (forse tre).

Era più bello con l'utopia
in nessun luogo, cioè ovunque
pensare di poter cambiare il mondo
e prendere l'ingiustizia a calci sulle gengive.

Erano più belli gli anni novanta
senza internet o cellulare,
quando la libertà la dovevi sudare
e ribellarsi veniva ancora bene.

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