“Si fa poesia senza pensarci, perché occorre farlo”
Che io ricordi, i libri di testo di letteratura italiana sono poveri di immagini. I libri di scuola di storia o geografia ne sono invece pieni. Ma quelli di letteratura no. Per questo motivo credo che eravamo poco abituati a fissare nella mente l'immagine di scrittori e poeti, classici o contemporanei che fossero. Certo, oggi abbiamo internet e uno studente può in meno di dieci secondi cercare e trovare dal suo telefono cellulare tutte le immagini che vuole relativamente ad uno scrittore del passato. Ma ai nostri tempi non era così. E non saprei portare alla mente un'immagine di Pascoli o Marinetti.
Invece ieri sera, per caso, ho trovato su Youtube questa intervista a Giuseppe Ungaretti dei primi anni sessanta. Un Ungaretti in là con l'età, ormai prossimo alla fine della sua carriera da poeta, professore e uomo.
Ora so che ogni qualvolta entrerò in crisi relativamente al mio lavoro di docente, ogni qualvolta scoraggiamento, ansia e frustrazione faranno il loro ingresso nella mia quotidianità, ogni qualvolta il dubbio (cinico e spietato come sempre) busserà alla porta delle mie aule, a me basterà rivedere l'immagine di questo anziano signore e sentire le sue parole riguardo ai giovani e al nobile mestiere di professore per ritrovare serenità.
Grazie Giuseppe.
https://www.youtube.com/watch?v=E8Pslp5iA0A&t=5s
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