Logorroico eroico stomp: cosa ho imparato da una squadra di calcio cinese.
Ad esempio ho imparato che “marcatura a uomo” si dice 人盯人, “marcatura a zona” invece 区域防守; “fuorigioco” è 越位, “rigore” si dice 点球, “dribbling” (che è inglese prima che italiano) è 运球, “cross” è 传中 oppure 起球. La squadra a pranzo mangia italiano, quindi “tacchino” si dice 火鸡 (pollo di fuoco), mentre “kiwi” è 猕猴桃 (pesca delle scimmie), “salvia” invece 鼠尾草 (erba della coda di topo). Hanno sofferto la mancanza di 汤, cioè di zuppe. Troppa roba cruda, troppa roba fredda. Troppo pomodoro e cipolla nelle pietanze, dicono. “Troppo aglio e peperoncino”, lamenterebbe probabilmente un italiano in Cina. Il pane? Troppo duro per un cinese. Troppa mollica, direbbe un italiano. Sapevate voi che i coni bassi per gli allenamenti di calcio si chiamano “cinesini”? Ironia della sorte. Certo che nello Stivale il calcio non è UNO sport, ma LO sport. Un bambino italiano la mattina si sveglia e sa che dovrà prendere a calci un pallone. Treia, paesino in provincia di Macerata, è famosa soprattutto per il tradizionale torneo della palla al bracciale. Domanda: come si dice “palla al bracciale” in cinese? Probabilmente non l’ha mai chiesto nessuno e quindi la traduzione l’ho improvvisata creando un neologismo: che ne dite di 手套球? La medicina tradizionale cinese. Che faresti se ad un ragazzino esce sangue dal naso? A me da piccolo facevano mettere la testa in su, pressione sul naso e acqua fredda ai polsi. In Cina invece fanno stendere prono il ragazzino, faccia in giù e acqua sulla nuca. “Vietato mangiare gatti!” ha esternato un ragazzino italiano al coetaneo cinese. Sull’importanza della Pro Loco (ok, come si dice “Pro Loco” in cinese?!). Dello shopping on-line e della frenesia in quanto tale. Molto prima di questi cazzo di Pokemon Go. Il pupazzetto chiamato “Squirtle”. Le colline maceratesi come un quadro di Van Gogh e la loro prima volta al mare. La prima volta al mare. Quali sono le prima parole che un ragazzino italiano insegna ad un coetaneo cinese? Le parolacce ovviamente, tipo “vaffanculo”, “merda”, “figlio di puttana”. Quali sono le prime parole che alcuni ragazzini cinesi insegnano ai coetanei italiani? Le parolacce ovviamente, tipo 傻逼 o 操你妈. Processi di globalizzazione in corso. Il prosciutto bollato come “carne cruda” e “salato”. Il bambino cinese mordere il panino al prosciutto. L’egemonia delle 薯片 e del gelato, ovetti Kinder e Pringles come se non esistesse un domani. Le chiacchiere alla romana sembrano degli 油条 con salsa di pomodoro. Coca-cola a tutto, ma la 带气水 no, grazie. Il senso di squadra, l’aiuto reciproco, la ferrea disciplina, le uniformi, la solidarietà, il comunismo dei minorenni, hai una cosa la condividi, compri una cosa la condividi. Il testosterone. Il calcio femminile. Coverciano. Firenze: “ci sono più negri a Firenze che in Africa”. Autogrill: “c’è più Isis nei cessi dell’Autogrill che in Iraq”. I bambini del Kenya. L’ossessione per il 高级, il mito della 质量, il dubbio “Made in Italy” ringrazia ed incassa. Prolegomeni ad ogni futuro 导游. Turisti fai da te? No Alpitour?! Ahi, ahi, ahi, ahi! Io un modo di fare miliardi vendendo merce ai cinesi ce l’avrei ma non lo vengo a scrivere qui. Il saluto finale e la maglietta bagnata delle loro lacrime hanno ripagato tutto.
Fermo. Nizza. Istanbul. Monaco. Ridi pagliaccio. Sulla globalizzazione della gioventù. Sul bullismo, sul conflitto culturale, sui limiti. La sindrome di Lavandonia. “Si te vas, yo tambien me voy”. Come Henri Chinaski, che si faceva la barba solo quando andava a ritirare il sussidio di disoccupazione. Occasionale come un rapporto. Non abbiamo ancora letto il copione. Aperti come un bar cinese alle cinque di mattina. Determinate come hostess russe in lingua cinese. A ballare come Zaza sul dischetto di rigore. L’esercito da schierare lungo il fiume Chienti. Saprei cosa scrivere. Invece parto. Ciao.
Prigionieri nessuno.
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