Mai ultima. (Tempo di tornare?!)
(...)
Il fragore intermittente degli addii,
travolge la stazione;
Pechino, ai miei piedi,
già a poco si muove.
E poi agito ancora il braccio verso Pechino,
vorrei afferrarla per il bavero,
e poi urlarle:
“Ricordami per sempre, mamma, Pechino!”
Infine afferro qualche cosa,
che importa questa mano di chi sia, io non la lascerò,
perché questa è la mia Pechino,
questa è la mia ultima Pechino.
Shi Zhi, 1968
(traduzione di Miriam Castorina)
Il fragore intermittente degli addii,
travolge la stazione;
Pechino, ai miei piedi,
già a poco si muove.
E poi agito ancora il braccio verso Pechino,
vorrei afferrarla per il bavero,
e poi urlarle:
“Ricordami per sempre, mamma, Pechino!”
Infine afferro qualche cosa,
che importa questa mano di chi sia, io non la lascerò,
perché questa è la mia Pechino,
questa è la mia ultima Pechino.
Shi Zhi, 1968
(traduzione di Miriam Castorina)
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