Friday, March 21, 2014

Du' spicci: apologia dell'accattonaggio.

E' di qualche giorno fa la notizia che in tre comuni del Veneto (Venezia, Padova, Treviso) hanno dichiarato guerra agli accattoni, minacciando fogli di via ed espulsioni.

Da un punto di vista politico fa strano che questo accada in zone rette dal centro-sinistra e non dalla xenofoba intransigente Lega Nord.
Da un punto di vista economico mi chiedo cosa vada a fare un accattone quando non può più fare l'accattone: il ladro? Lo spacciatore? La mignotta?
Da un punto di vista logistico mi chiedo cosa significhi quel "Noi qui non li vogliamo!"... Li manderanno al confino nelle province di Vicenza, Verona e Pordenone? Su un treno per Dachau? Nascosti nelle tendopoli coi rom? In casa del sindaco? Del parroco? Nei C.I.E.? Insomma dove?!

Poi cosa è un "foglio di via"? Devo andarmene da qui, se mi ribecchi cosa fai, mi sbatti in galera? Cioè, Silvio Berlusconi e Valerio Fioravanti sono a piede libero e io devo pagare un uomo in carcere perché chiede le monetine nel territorio nazionale? Ok che questa è la Repubblica delle barzellette però non ci trovo troppo da ridere...

Accattone è chi vive di elemosine. Che male c'è a vivere di elemosine? Troppo parassitario? Inutile alla società? Suvvia, siamo nel 2014, mica possiamo fare processi così sommari e stabilire chi dà qualcosa alla società e chi invece non dà nulla! Chi siete voi per giudicare!? Un rom col violino può anche regalare il sorriso, un imprenditore che nasconde 60.000 euro nelle mutande al confine con la Svizzera non solo non regala sorrisi ma ruba dalle casse dello Stato. Meglio l'accattone, no!?

E poi l'accattone è un mestiere di tutto rispetto! L'accattone sa fare il suo lavoro, sa impietosire, prendere per il culo, snocciolare monetine... Sa scegliere la preda, di solito signore cattoliche di mezza età, le aspetta fuori dalle chiese o fuori dagli opulenti supermercati: hai speso 60 euro di cibi transgenici, possibile che non hai 50 centesimi per un povero profugo zoppicante padre di cinque figli affamati e con tre mogli a carico perché mussulmano!? A dire "Mi dispiace, non ho niente!" fai peccato verso Dio, e allora quei 50 centesimi ti tocca lasciarli comunque al prete quando vai in chiesa a confessarti...

Accattone ci si diventa, si apprende il mestiere come per chi fai il ciabattino, il dentista o il salumiere. L'accattone ha dignità di accattone e quindi di essere umano, merita il nostro rispetto, non va allontanato dalle strade o dalle province. Al massimo l'accattone puoi ignorarlo, non dargli una lira, al massimo un abbozzo di sorriso e una pacca sulla spalla. Offrirgli una mela o un bicchiere di vino, tanto nove su dieci rifiuta, dice che la mela non la digerisce e il vino fa acidità.

A Macerata l'accattone di solito è giovane e ha la pelle scura. Probabilmente è clandestino dall'Africa sub-Sahariana. O un senza fissa dimora dell'est Europeo. O donne rom sempre incinta e con i denti finti laccati d'oro. Una volta c'erano i tossici, quelli erano nostrani e parlavano dialetto locale, ora non se ne vedono più. Poi ci sono gli accattoni "fighetti", quello cioè di bell'aspetto, con accento meridionale che ti fermano raccontandoti storie che spesso la gente si beve e caccia quei due euro. Gli anziani non sono in strada a chiedere elemosina, si fanno assistere dalla Caritas e da quel poco di assistenza sociale che c'è rimasta in Italia.
Non danno granché fastidio, a volte sono insistenti, ma non ho visto mai episodi di violenza. Forse con me non si azzardano. Forse le signore anziane hanno paura di loro e mettono subito mano al portafogli. A me quegli accattoni non creano problemi, al massimo fanno un po' tristezza: 5 o 10.000 km di disavventure per finire di fronte ad un supermercato di Macerata a chiedere l'elemosina... certo che il destino sa essere davvero spietato con le persone!

Signori! L'accattone che male fa? Avete mai provato a fare l'accattone? Forse è meglio la catena di montaggio! L'accattone è spesso uno straniero, parla sì e no la tua lingua, se ne sta tutto il giorno sul marciapiede, con la pioggia o col sol leone, d'inverno come d'estate, spesso in ginocchio o comunque in altre posizioni scomodissime per le gambe, otto o dieci ore così, buttato all'addiaccio, a ripetere la solita frase strappalacrime, la solita smorfia al passante di turno, beccandosi (nella migliore delle possibilità) una moneta gettata dalla signora impietosita...
L'accattone ci mette la faccia. E' lì, lo vedi, lo squadri, sapresti riconoscerlo. L'accattone può fare solo l'accattone, di certo non può diventare medico, magistrato, docente universitario. E' bollato, schedato, cacciato. Però ci mette la faccia. Ce la metteresti tu? C'è gente che si vergogna persino a chiedere un prestito, che preferisce morire di fame per orgoglio. Lui invece dell'orgoglio non sa che farcene, ci mette la faccia, tanto non conosce nessuno, non ha amici e se ne ha probabilmente fanno gli accattoni pure loro. Faresti tu quella vita!? Allora molla il tuo mestiere, la tua casa, la tua famiglia, gli affetti e mettiti sul marciapiede col cappello in mano. Altrimenti smettila, perché l'accattone non fa male a nessuno, anzi colora la strada e ricorda a tutti che la vita è una grande presa per il culo e che non cambierà indipendentemente da quell'euro che scegli o meno di lasciare nel suo cappello.


"Ooohh, che c'hai du' spicci pe pija' il treno pe Bologna? Devo anna' a trova' la vardascia mia..." [cit]

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