Thursday, June 27, 2013

Viva Luigi Lucheni!



“Silenzio. La paura della madre ingigantiva. Non aveva voluto sapere mai dei poveri, e neppure conoscerli di nome. Non aveva mai voluto ammettere l’esistenza di gente dal lavoro faticoso e dalla vita squallida. ‘Vivono meglio di noi – aveva sempre detto – Noi abbiamo maggiore sensibilità e più grande intelligenza e perciò soffriamo più di loro’. E ora ecco, improvvisamente, ella era costretta a mescolarsi, a ingrossare la turba dei miserabili. Quello stesso senso di ripugnanza, di umiliazione, di paura che aveva provato passando un giorno in un’automobile assai bassa attraverso una folla minacciosa e lurida di scioperanti la opprimeva. Non la atterrivano i disagi e le privazioni a cui andava incontro, ma invece il bruciore, il pensiero di come l’avrebbero trattata, di quel che avrebbero detto le persone di sua conoscenza, tutta gente ricca, stimata ed elegante. Ella si vedeva, ecco, povera, sola, con quei due figli. Senza amicizie. Che tutti l’avrebbero abbandonata. Senza divertimenti, balli, lumi, feste, conversazioni. Oscurità completa, ignuda oscurità.”

Tratto da “Gli indifferenti” (1929), di Alberto Moravia.

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