Viva Luigi Lucheni!
“Silenzio.
La paura della madre ingigantiva. Non aveva voluto sapere mai dei poveri, e
neppure conoscerli di nome. Non aveva mai voluto ammettere l’esistenza di gente
dal lavoro faticoso e dalla vita squallida. ‘Vivono meglio di noi – aveva sempre
detto – Noi abbiamo maggiore sensibilità e più grande intelligenza e perciò
soffriamo più di loro’. E ora ecco, improvvisamente, ella era costretta a
mescolarsi, a ingrossare la turba dei miserabili. Quello stesso senso di
ripugnanza, di umiliazione, di paura che aveva provato passando un giorno in
un’automobile assai bassa attraverso una folla minacciosa e lurida di
scioperanti la opprimeva. Non la atterrivano i disagi e le privazioni a cui andava
incontro, ma invece il bruciore, il pensiero di come l’avrebbero trattata, di
quel che avrebbero detto le persone di sua conoscenza, tutta gente ricca,
stimata ed elegante. Ella si vedeva, ecco, povera, sola, con quei due figli. Senza
amicizie. Che tutti l’avrebbero abbandonata. Senza divertimenti, balli, lumi,
feste, conversazioni. Oscurità completa, ignuda oscurità.”
Tratto
da “Gli indifferenti” (1929), di Alberto Moravia.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home