Thursday, May 17, 2012

Odiavo i cocktail: la scoperta del lime.

Odiato da sempre i cocktail. Roba da fighetti, da borghesi, da giovani con la cravatta e un cazzo da dire. Chiamiamoli pure pregiudizi adolescenziali. Ma a me stanno sul cazzo i cocktail e chi li beve. Noi falsi anarchici andiamo solo di vino. Rosso. Al massimo bianco. O, in quanto punk e quindi autodistruttivi, di qualcosa che faccia davvero male, tipo il whisky. O, in quanto ecologisti, andiamo di prodotti locali, quindi di birra a nord di Bolzano, di sake in Giappone o di kerosene in Cina. Noi siamo falsi anarchici, mica cazzi.

In un pub rockettaro qui a Cork vendono una birra belga dolce e squisitissima. Di solito la servono con uno spicchio di limone (come la più nota e fighetta Corona). Oppure (udite udite!) con uno spicchio di lime. È così che ho conosciuto il lime.
Il lime è una specie di limone, più piccolo, dalla buccia verde, dal sapore più concentrato. Il lime non credo sia italiano, e ancora meno irlandese. Mi sa di esotico ma è probabile che mi sbagli. Magari caraibico. Il lime mi sembra che lo mettano pure nel mojito, altra bevanda lontana dallo stile anarco-punk.

E così ho conosciuto il lime. Al supermercato lo vendono a poco. Torno a casa, una rapida lavata (non a me, al lime), una lama che divide l’uno in quattro e un lungo orgasmo steso a letto.
Ecco aggiunta un’altra dipendenza: la liquerizia, il limone… e il lime.


“Where are you going to you sleep tonight?”, si chiedeva Amy McDonald…

2 Comments:

At 12:25 PM, Anonymous Anonymous said...

A volte sembra così facile cedere a generalizzazioni, che tuttavia il più delle volte si rivelano per la loro vera natura. SEMPLIFICAZIONI.
un po' come gli slogan della rivoluzione culturale, che servivano a fornire una chiave di lettura del mondo facile facile, diviso tra cani borghesi ed eroi proletari, tra laizi hong e laizi hei, buoni e cattivi, ecc ecc.
Tutto questo per dire che dispensare etichette a destra e a manca sulla base di cosa uno beve, di come si veste e di che sigarette fuma, ecco, mi sembra un po'troppo semplicistico e, passami il termine, obsoleto. Siamo nell'era della simultaneità e dell'eterogeneità postmoderna. sarebbe troppo facile dividere il mondo in fighetti ed esseri pensanti solo sulla base del fatto che i primi bevono cocktails e gli altri moretti. (lode alla moretti comunque!)
e secondo me il mojito piace pure a te!
ti saluto.continua a scrivere. che girare per le tue pagine è sempre un piacere.
intanto salute!

 
At 12:53 PM, Blogger Massaccesi Daniele said...

condivido e sottoscrivo. semplificare è così semplice che, in un mondo complesso e in caduta libera, riesce così facile e piacevole...
dividere tra punk e borghesi, tra vino e mojito, tra destra e sinistra è stolto e ridicolo come dividere tra 1% e 99%, come dividere tra onesti ed evasori, come dividere tra mafiosi totali e mafiosi part time: chi vogliamo prendere il culo? siamo tutti un po' mafiosi, e a tutti piace il mojito.

viva il lime, viva la rivoluzione culturale, viva il baffo moretti!

 

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