Saturday, September 03, 2011

Forse era meglio non avere amici... Naaa...!!

"I miei amici sono dei nemici e non c'è niente che ci possa fare
si battono, si sbattono, non dormono una minchia
poi mangiano il fiele a colazione.
I miei amici nutrono un disprezzo viscerale per la religione
ma questo non li porta a conclusioni razionali
così cercano il divino per potergli fare il culo.
I miei amici sono dei nemici ma
i miei sono delle micce
i miei amici sono delle zecche.
I miei amici sono strutturati ma
i miei amici vanno incarcerati
i miei amici sono delle zecche.

I miei amici sono i più punk e non c'è bisogno di nessuna cresta
se devono sbottare allora allargano il colletto per lasciar comodamente tutto nella canottiera.
I miei amici sono i più punk e su questo non c'ho obiezione
viscolando per gli sbirri, per il calcio, per la fica
ma se c'è di mezzo un mostro c'è solo e sempre tanto amore.
I miei amici sono dei nemici ma
i miei sono delle micce
i miei amici sono delle zecche.
I miei amici sembrano integrati ma
i miei amici vanno curati
i miei amici sono delle zecche.

I miei amici sono i tenutari di una rigorosa tradizione
privilegiano nel politics, si attengono al fenomeno
soprattutto odiano la fantasia.
I miei amici amano la saggezza e così tanto le istituzioni
se li chiama la sbirranza si presentano in questura scalzi
e con i postumi di una sbronza amara.
I miei amici sono i miei amici ma
i miei amici sono dei nemici
i miei amici sono delle zecche.
I miei amici sono meritevoli ma
i miei amici sono impresentabili
i miei amici sono delle zecche.

I miei amici sono mitologici e odiano la natura
sanno bene che è un nemico a cui bisogna solo opporre tutta quanta l'astuzia e l'avversione.
I miei amici sono mitici e non dimenticano l'antica lezione
non si lasciano ingannare dalle balle dei moderni
e sanno bene che il lavoro è una maledizione."



Titolo della canzone: "I miei amici sono delle zecche"
Testo: Luca "Al Coppà" Coppari
Musiche: Solo per adulti

http://www.myspace.com/soloperadulti

1 Comments:

At 2:06 PM, Blogger Massaccesi Daniele said...

Mi sembra che più o meno sia così, anche se ignoro il significato del verbo “viscolare”.
Quella del vomito nel colletto invece è successa veramente. Era una fredda notte del dicembre 2006, eravamo nella casa di campagna di Stefano, al termine di una festa tra amici. Io, Carlo e Lorenzo parlavamo di donne di fronte al camino, dieci metri più in là Battò dormiva su un divano con Laura tra le braccia. Improvvisamente la piccola catalana si sveglia dal sonno e non sapendo dove vomitare per non infastidire il fidanzato, si apre la camicetta e sbotta tutto dentro. Ero troppo ubriaco per applaudire, ma questa scena non la dimenticherò mai.
Siamo stati punk.

 

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