Thursday, March 10, 2011

Igiene alimentare e relativismo culturale

Che già lo sappiate o meno, in Cina è molto mal visto toccare il cibo, cioè mangiare “con le mani”. È una cosa che fanno solo i barbari, i popoli non civilizzati, “i neri, ad esempio” come mi han fatto notare alcuni studenti cinesi la prima volta che misi piede a Pechino, nel lontano febbraio 2004.

Al di là della frase (a mio avviso razzista) mi colpisce l'assenza di contatto “umano” tra il corpo e il cibo, che di fatto è un prodotto anche umano, realizzato col lavoro di braccia umane. Sembra però più igienico usare delle posate (bacchette o forchette che sia) per portare il cibo alla bocca.
In India, così come in Bangladesh o in moltissimi paesi arabi o subsahariani, tradizionalmente si mangia con le mani. Che il cibo venga preso da un grande piatto collettivo o da una ciotola personale, riso, verdure, pane o quantaltro vengono presi e portati alla bocca con le mani. Un orrore, agli occhi di un cinese.

In Italia, come nel mondo occidentale in genere, abbiamo un modus operandi a metà tra quello cinese e quello “afro-asiatico”: usiamo le posate per consumare il primo e il secondo, ma usiamo le mani per la frutta o un panino comprato in strada. Non sto ovviamente parlando di etichetta ufficiale, ma di come di fatto gli italiani mangiano a tavola tra le quattro mura di casa, al ristorante o al bar sotto l'ufficio. A me mia nonna ha insegnato a lavare le mani prima di sedermi a tavola (cosa che a quasi trent'anni non sempre mi ricordo di fare), ma mio padre la prima cosa che faceva appena finito il pasto era lavarsi le mani al lavandino: perché le aveva sporche di cibo.

Non so quale sia il metodo più igienico per rapportarsi al cibo. Ma credo che il problema più che sanatario sia culturale: ogni popolo ha imparato a mangiare in modi diversi per ragioni che sono storiche, geografiche e, quindi, culturali e tradizionali. Resta dunque molto difficile esprimere giudizi su questo o quell'altro costume alimentare.
Tuttavia, come mi fa hanno fatto notare alcuni studenti africani a Pechino, se i cinesi non condividono il loro modo di toccare il cibo con le mani, gli africani provano disgusto a vedere venti cinesi inzuppare tutti le reciproche bacchette nello stesso piatto al centro del tavolo, sputare a terra o sul tavolo avanzi di carne e pesce. Insomma, la sensazione di ribrezzo è reciproca.

Il problema lo risolverà il tempo: fra vent'anni tutti e solo da McDonald's e fanculo a posate e inutili fighettaggini!

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