Thursday, January 27, 2011

Film italiani e i cinesi in Italia

Le costole migliorano, grazie. A Pechino aspetto ancora la neve. ll dormitorio s'è svuotato, il campus pure e con esso la città intera. Già sparano. Fra una settimana festa grande per il nuovo anno e fra due (massimo tre, massimo massimo quattro) il campus tornerà a vivere di nuovo.

Nel frattempo osservo (quasi con stima ed affetto) le proteste popolari in Algeria, Tunisia, Yemen, Egitto... Chissà se il potere cinese si guarda le stesse immagini. E magari si caga anche sotto. Queste non sono dimostrazioni da paesi occidentali democratici ed industrializzati, dove in strada vanno i figli dei borghesi e i sindacati fanno pappa e ciccia coi mafiosi e i politici di turno. Nel Maghreb la sommossa viene dal basso sul serio. La gente in piazza a chiedere pane. La famiglia del presidente che scappa con le braghe calate, come i Savoia in Italia nel 1943. E io ho come l'impressione che appena in Cina PIL e sviluppo economico cessano, qua succede il finimondo. Un miliardo di persone in strada che chiedono pane (o riso) ne fanno di casino...

Ma parliamo di cose belle: parliamo di film. I film italiani che parlano di cinesi. Ho appena finito di vedere "Questa notte è ancora nostra", film del 2008, di Genovese e Miniero.

Al di là della commedia in sé, un film così ti fa capire perché un giorno hai scelto di metterti a studiare culture lontane: è stato perché l'ignoranza è quanto di peggio ci sia. Nonostante gli episodi di razzismo più o meno espliciti nel film, apprezzo anche gli errori "culturali" presenti in esso (es: bianco è il colore del lutto, non si portano fiori bianchi come omaggio a casa di cinesi).

Minchia, vedere questo film mi ha messo una nostalgia canaglia dei tempi in cui vivevo a Roma... E qualche dubbio:

- ma davvero oggi ci sono gli anziani cinesi a fare qigong in piazza Vittorio Emanuele?!

- ma davvero nelle case dei cinesi in Italia si mangia col tavolo ovale girevole?! In Cina non si usa, c'è solo nei ristoranti (e non in tutti!), che io sappia...

- perché nei film italiani che parlano di cinesi le attrici sono quasi sempre di origine giapponese?! Cos'è, le giapponesi costano meno delle cinesi (perdonate l'umorismo inglese)?

So che di comunità cinese in Italia si parla molto (a Milano, Prato o Roma che sia), se ne scrive anche molto (giornalisti, sociologi, sinologi) e si realizzano film sul tema. Ai giovani studenti delle facoltà di Studi orientali (lingua cinese, ma non solo) consiglierei di stringere legami con le comunità locali, specie con i più giovani, che poi spesso sono vostri compagni di banco. Stringere legami di amicizia, simpatia o altro, per poi un domani progettare cose insieme, organizzare eventi, fondare associazioni... Tornassi indietro forse spingerei un po' in questa direzione (non che non ci abbia provato: ma allora il mio cinese era pari a zero e coi cinesi dell'Esquilino non ho mai avuto troppo fortuna... spero vada meglio a voi!).

Non so, era solo un'idea... Buon anno del coniglio a tutte/i!!

3 Comments:

At 11:24 PM, Anonymous Anonymous said...

ho passato una giornata difficile, mi ci voleva un post così! sono felice che stai un po' meglio, ci vediamo tra qualche settimana (e non mi sembra vero di poterlo dire) buon anno del coniglio :) un bacio
marisa

 
At 8:44 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

"Nel complesso sono cinquantamila le imprese cinesi in Italia, molte delle quali regolari"

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/01/28/news/inchiesta_merci_cinesi-11748986/

 
At 5:00 PM, Blogger Massaccesi Daniele said...

debussy, ravel, e molto altro ancora...

 

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