Friday, September 17, 2010

Fuori 27! Consuete riflessioni...

Pechino oggi si sveglia dopo una notte di pioggia e uno sbalzo di temperatura di almeno dieci gradi: è arrivato l’autunno! Se ieri ancora gironzolavamo per il campus in T-shirt ed infradito, oggi tiriamo fuori felpe e jeans.

E io mi preparo ad affrontare l’ennesimo compleanno, il mio ventottesimo. Come ogni anno, da tradizione, mi fermo un attimo per alcune riflessioni…

Festeggio (cosa c’è da festeggiare? Nulla. Ma la vita è breve e un compleanno è sempre un’ottima scusa per berci su e farlo in compagnia) il 17 settembre (venerdì, in culo alla scaramanzia!) anche se sono nato il 19. Dicono che non si festeggiano i compleanni prima, porta sfiga. Stronzate. Se muoio nei prossimi due giorni potrò dire di aver festeggiato i miei ventotto anni senza averli ancora compiuti. Sono un genio! :)

Questo ventisettesimo anno di vita è stato probabilmente il più duro, per il semplice fatto che è stato quello dove mi sono trovato a rimettere in discussione tutto. Tutto ciò che pensavo mi desse piacere e soddisfazione nella vita si è rivelato più deludente e frustrante del previsto. E dunque punto a capo.

Ci sta. È la vita. Ma ti senti come se nascessi per la seconda volta, costretto a reinventarti tutto senza però l’emozione del nuovo e del diverso. Una bella seccatura. È come sentirsi vecchi e aver rinunciato ad ogni ideale di lotta e cambiamento. Sono stati giorni duri davvero, questi dei mei ventisette anni.

Chissà cosa mi prospetta il domani… viaggi? Rivoluzioni? Figli? Morte? Non so e sinceramente me ne frega sempre di meno. Fino a poco tempo fa avevo come unico obiettivo la libertà personale, ora purtroppo non mi interessa neanche più troppo di quella. La venderei volentieri al primo che passa, se non fossi tanto pigro come invece sono e resto.

Bene, detto questo, tutti in strada alla ricerca di bar dove gozzovigliare fino all’alba! La notte è giovane e noi non abbiamo paura del freddo!


“come mi hai potuto stimare tanto credula da convincermi che ero al mondo solo per assecondare i tuoi capricci? No! Io ho potuto vivere nella schiavitù, ma sono rimasta sempre libera: ho riformato le tue leggi su quella della natura, e la mia anima si è sempre mantenuta indipendente”
Montesquieu, “Lettere persiane”

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