Come andare in paranoia a spasso con un cane
Di ritorno in questo tranquillo borgo noto come “Macerata – città della pace” (a cui qualcuno ha giustamente aggiunto “eterna”), mi rilasso dal caos snervante di Pechino e mi godo mare e campagna che questa terra offre. In sella al motorino gironzolo per le strade semivuote di questa cittadina delle colline marchigiane. E mi fermo a pensare. E riflettere. La Cina, il dottorato, la vita pechinese… sembra tutto così lontano. La mia mente è catturata da queste quattro case e campagna all’orizzonte. Realtà che fino alla fine del liceo sentivo in qualche modo davvero “mie” e che negli ultimi dieci anni ho invece un po’ perso di vista.
Perso di vista come tante delle persone che un tempo conoscevo e bazzicavo. Amici, compagni di classe, compagni di sbronze, compagni di squadra, parenti, conoscenti, vicini di casa.
E ti capita, passeggiando nel tuo vecchio quartiere, di incontrare quella ragazza a spasso col cane. L’ultima volta che l’hai vista facevi la medie. Saranno passati quindici anni. Era carina allora e ora oltre ad essere carina è anche donna. E porta a spasso il cane.
“Ma tu non sei…?!”
“Sì… e tu sei… !”
Momento di imbarazzo generale e reciproco sorrisetto. Per fortuna lei rompe il ghiaccio:
“Mi hanno detto che hai vissuto a Roma. E poi in Cina”
“Sì… e invece… tu… cosa hai fatto negli ultimi quindici anni?!”
“Beh… vediamo… tu cosa hai fatto negli ultimi quindici anni?”
E qui ti fermi un attimo a pensare, perché la domanda è intelligente assai… che cazzo ho fatto negli ultimi quindici anni? Come nel film di Antonio Albanese, quel tipo che si ferma a pensare… gli ultimi quindici anni… cosa cazzo ho fatto negli ultimi quindici anni!?!?
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