Il sei di gennaio...
Giornate trascorse chiuso nel dormitorio al riparo dal gelo siberiano, concentrato sugli studi, cercando di buttarmi alle spalle gli eccessi e le vergogne dell'ultimo dell'anno.
A cena con una cara amica del Bangladesh (donna, moglie, madre, musulmana e sociologa... insomma, il massimo!) "Daniele, ho sentito dire che il 6 gennaio è festa grande in Italia"...
"Ehm... sì... dunque... diciamo che... seconda la tradizione weberiana... anzi... è noto a tutti che c'era una volta (anzi c'erano una volta) tre re. Molto tempo fa credo. Tre re, non ricordo bene di dove, di sicuro extra-comunitari, uno palesemente color cioccolata, gli altri due caffé latte. Eppure re. Questi tre re montarono a cammello (più probabile che fosse stato un dromedario, non ci sono cammelli da quelle parti) e seguendo una stella (le stesse a occhio nudo son fisse, lo so, fa strano anche a me) raggiunsero una grotta in piena campagna dove era appena nato un certo Gesù. Un eretico, un rivoluzionario, uno finito male, ma questo già lo sai. Insomma i tre re extra-comunitari a cammello portarono in dono al tale Gesù bambole, patatine fritte e birra, che di quei tempi erano merce rara assai"
Rilassato e soddisfatto della mia fiera ed impeccabile risposta vengo assalito da un dubbio: e la Befana? Ma che il Vaticano s'è fregato anche la festa del sei gennaio?!
"Non è finita qui. C'è poi una versione marxista della storia (più antica e quindi più vera di sicuro) che narra di una anziana signora che porta un pesante sacco pieno di dolci e caramelle da donare ai figli e alle figlie del proletariato urbano della nazione italica. Ma non a tutti... solo ai bambini buoni. Agli altri dona polvere da sparo e santini di papa Ratzinger"
Non ho trovato la mia amica molto convinta, ma non ha fatto altre domande. Che vergogna! Studiare le culture di mezzo mondo e ignorare come capre la propria, gli usi e le tradizioni! Finito il dottorato giuro che vado direttamente in pensione, mi chiudo in una biblioteca a leggere di letteratura greca e latina, di Romolo e Remo, di Giulio Cesare, di Gesù, dei paesi bagnati dal Mar Mediterraneo, di arabi e di Vichinghi, di dame, d'amori, d'armi e d'eroi...
A cena con una cara amica del Bangladesh (donna, moglie, madre, musulmana e sociologa... insomma, il massimo!) "Daniele, ho sentito dire che il 6 gennaio è festa grande in Italia"...
"Ehm... sì... dunque... diciamo che... seconda la tradizione weberiana... anzi... è noto a tutti che c'era una volta (anzi c'erano una volta) tre re. Molto tempo fa credo. Tre re, non ricordo bene di dove, di sicuro extra-comunitari, uno palesemente color cioccolata, gli altri due caffé latte. Eppure re. Questi tre re montarono a cammello (più probabile che fosse stato un dromedario, non ci sono cammelli da quelle parti) e seguendo una stella (le stesse a occhio nudo son fisse, lo so, fa strano anche a me) raggiunsero una grotta in piena campagna dove era appena nato un certo Gesù. Un eretico, un rivoluzionario, uno finito male, ma questo già lo sai. Insomma i tre re extra-comunitari a cammello portarono in dono al tale Gesù bambole, patatine fritte e birra, che di quei tempi erano merce rara assai"
Rilassato e soddisfatto della mia fiera ed impeccabile risposta vengo assalito da un dubbio: e la Befana? Ma che il Vaticano s'è fregato anche la festa del sei gennaio?!
"Non è finita qui. C'è poi una versione marxista della storia (più antica e quindi più vera di sicuro) che narra di una anziana signora che porta un pesante sacco pieno di dolci e caramelle da donare ai figli e alle figlie del proletariato urbano della nazione italica. Ma non a tutti... solo ai bambini buoni. Agli altri dona polvere da sparo e santini di papa Ratzinger"
Non ho trovato la mia amica molto convinta, ma non ha fatto altre domande. Che vergogna! Studiare le culture di mezzo mondo e ignorare come capre la propria, gli usi e le tradizioni! Finito il dottorato giuro che vado direttamente in pensione, mi chiudo in una biblioteca a leggere di letteratura greca e latina, di Romolo e Remo, di Giulio Cesare, di Gesù, dei paesi bagnati dal Mar Mediterraneo, di arabi e di Vichinghi, di dame, d'amori, d'armi e d'eroi...
0 Comments:
Post a Comment
<< Home