L’Orgoglio Gay di Shanghai. E la fidanzata del lavoratore migrante.
Anche quest’anno la manifestazione dei giorni scorsi a Roma dell’Orgoglio Gay ha destato non poche polemiche. La giornata di festa trascorsa tra sfilate, carri in maschera e nessun incidente si è celebrata alla fine di una lunga serie di dibattiti e scontri politici e burocratici.
Polemiche del tutto assenti invece per il Gay Pride svoltosi in Cina. I giornali cinesi hanno riportato la notizia senza particolari clamori: 7-14 giugno 2009, la settimana dello “Shanghai Pride”, l’Orgoglio Gay in versione cinese. La ricca e industrializzata città ha infatti ospitato la prima manifestazione in Cina di lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Non c’è stato nessun tipo di corteo o sfilata per le vie di Shanghai, ma non sono neanche mancati incontri e dibattiti di sensibilizzazione, film, esibizioni artistiche e performance teatrali, feste nei locali del centro e matrimoni non ufficiali tra coppie di lesbiche e gay.
Fine ultimo della manifestazione è ovviamente quello di guadagnare visibilità, “pubblicizzare” il fenomeno dell’omosessualità, farlo uscire dalla sua stessa comunità per essere conosciuto anche al di fuori e stringere contatti con le altre comunità della città. Un fenomeno ancora letteralmente “sconosciuto” ed ignorato da gran parte della popolazione cinese.
Non da tutti però: lo scorso 4 giugno il East Asia Economy and Trade News dà notizia di un giovane migrante cinese accortosi solo dopo quattro anni di relazione che la sua fidanzata fosse in realtà un uomo. La cosa non ha però shockato più di tanto il ragazzo. Si è invece offerto di pagarle l’operazione chirurgica per diventare donna “a tutti gli effetti”. E le ha anche chiesto di prenderlo in sposo.
2 Comments:
La ringrazio per Blog intiresny
good start
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