Monday, March 23, 2009

Letame sullo Stato dei privilegi


Tre articoli, due de LaStampa e uno de IlCorriere:








A Torino, un gruppo di attivisti (definiti "anarco-insurrezionalisti", altro mito creato dal giornalismo italiano) ha fatto irruzione in un ristorante d'alta classe spargendo letame nel pavimento e cercano così di attrarre l'attenzione di giornali e opinione pubblica sulle condizioni bestiali dei migranti rinchiusi nei CEI (centri di identificazione ed espulsione). Serie di azioni e volantinaggi che a Torino vanno avanti da settimane.


I giornali si chiedono ancora se esser ricchi sia un reato e secondo me la domanda è sempre mal posta. Dovrebbe essere invece "è giusto ed intelligente che uno Stato permetta solo ad alcuni di arricchirsi? Come? E fino a quanto?". "Berlusconi, da dove vengono tutti quei soldi?!" hanno chiesto in tanti al premier italiano. La stessa domanda forse andava fatta ai clienti del ristorante di lusso di Torino.


Perché se giovani italiani neo laureati finiscono a lavorare nel call center per 300 euro al mese, perché se molti giovani europei vengono a cercar lavoro in Cina, perché se molti migranti vanno a raccogliere pomodori nei campi di Puglia e Basilicata dodici ore al giorno in nero per 20 euro al giorno, perché se c'è un esercito di disoccupati e cassa integrati strozzati dal caro vita e dal mutuo delle banche per comprarsi casa, perché se tutto questo c'è ancora chi in Italia paga 500 euro per un'ora di sesso con una prostituta d'alto bordo, perché c'è chi può pagare 300 euro per una cena o chi acquista ville in Sardegna?! La domanda non è se sia lecito o meno, la domanda è COME?! Chi lo permette?! Perché se alcune persone vivono con 1000 euro al mese ad altre non bastano 10000 euro al mese?! Da dove vengono quei soldi? Hanno a che vedere con evasione, furto, sfruttamento, illegalità, disonestà? Basta col mito del "lasciamo arrichire qualcuno per poi arricchirci tutti", basta con lo slogan dei comunisti nei paesi occidentali "Ridistribuzione! Ridistribuzione!". E basta con questa retorica del ricco che porta lavoro! Anche la mafia porta lavoro, anche il caporale che sfrutta in nero i migranti per raccogliere pomodori porta lavoro, anche chi fa traffico di droga, armi e organi umani porta lavoro, anche il boia è un lavoro, anche il soldato è un mestiere, anche chi sfrutta la prostituzione fa un lavoro, se lavorare significa inculare il prossimo tuo meglio avere un mondo di disoccupati, che poi significa un mondo di zappatori di terra. A me la zappa!


Sarà che vivendo in Cina e avendo visitato paesi come Cambogia, Laos o Corea del Nord alcune domande te lo poni, rimetti in discussione il "laissez faire" dei paesi occidentali, ricchi e democratici, faro ed esempio per la libertà nel mondo.


Non sto qui a fare il moralista, ma poi se vi cade letame in testa mentre siete al ristorante di classe non state a chiedervi il perché!

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