Le corna e il carcere: il caso sudcoreano

Dopo una chiacchierata con tre ex compagni di studio coreani (tutti sui ventidue/tre anni, una ragazza e due ragazzi, studenti di cinese, economia e relazioni internazionali). Mi han spiegato che:
- anche loro sono d'accordo nel punire l'adulterio, anche se pensano che due anni di carcere siano troppi;
- l'adulterio e' punito in molti altri paesi, in alcuni paesi islamici anche con la morte ("Ma come, in Italia la legge non punisce l'adulterio?!" "Ehm... no... anzi... lo premia se non sbaglio... e' scritto nella Costituzione e si chiama 'mignottocrazia' o qualcosa del genere");
- in generale nessuno si reca in tribunale per casi di tradimento: queste storiacce si risolvono in famiglia, anche perche' nessuno vuole rovinare un matrimonio, perdere la faccia, sputtanarsi e creare problemi ai figli per quella che potrebbe essere solo una cosidetta "scappatella";
- come negli altri "paesi sviluppati" anche in Corea del Sud c'e' il boom di divorzi, matrimoni in crisi e tradimenti, ma, come appena detto, raramente si va a cercare polizia e giudice;
- spesso la stampa straniera "manipola" questo genere di notizie per gettare cacca addosso ad un paese che, nonostante molto sviluppato da un punto di vista economico e tecnologico, resta fortemente tradizionalista.
Ecco. Sapevo che i giornali non l'avevano raccontata tutta. Ora ci vedo un po' piu' chiaro. Resta il fatto che per me e' assurdo rinchiudere una donna due anni in carcere per adulterio (o peggio ancora lapidarla o impiccarla o spararle con la lupara!), ma dopo le spiegazioni degli studenti coreani le cose hanno un po' piu' senso. Grazie.
3 Comments:
a tal proposito:
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/tradimenti-aumento/tradimenti-aumento/tradimenti-aumento.html
Hahaha... grande! E pensa che l'italiano in questione lo conosco, ed era qui a Pechino quest'estate dopo una fuga rocambolesca facilitata dall'ambasciata italiana a Seoul... ti racconterò la storia, caro mio, da antologia! E pensa che un famoso ristorante italiano a Pechino porta ancora il suo nome!
Ci facciamo riconoscere in tutto il mondo...
Per conoscenza ti quoto questo: L'art. 559 del nostro Codice Penale del 1930 stabiliva che:
« La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a querela del marito. »
La Corte costituzionale è intervenuta con la sentenza n. 126 del 1968 dichiarando l'illegittimità del primo e del secondo comma, ritenuti discriminatori sulla base dell'art. 29 che stabilisce l'«eguaglianza morale e giuridica dei coniugi». Allo stesso modo, con la sentenza n. 147 del 3 dicembre 1969 la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità del terzo e del quarto comma.
In realtà, l'articolo seguente (560) puniva anche l'adulterio del marito, anche se con alcune differenze rispetto alla moglie (per il marito, è considerato delitto solo il concubinato in casa coniugale o in luogo noto, mentre per la moglie, qualsiasi relazione adulterina). Per queste differenze, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi entrambi gli articoli.
Molto spesso si dice che la Corte costituzionale abbia dichiarato illegittimi i reati di adulterio e concubinato, in realtà la Corte ha solo annullato i due articoli che riguardavano questi due delitti solo in quanto prevedevano un trattamento diverso tra marito e moglie... con una legge( perfettamente costituzionale quindi) l' adulterio potrebbe essere reato di nuovo anche in Italia domani mattina...basterebbe che le pene fossero uguali per marito e moglie.
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