Tuesday, September 29, 2009

Mannaggia

2-3-4 ottobre. Se fossi in Italia sarei a Ferrara...

Weekend con i giornalisti di tutto il mondo. Gratis.

http://festival.internazionale.it/programma

Monday, September 28, 2009

Relazioni sentimentali tra italiane e "cinesi"

"L’imbarazzante fidanzato cinesino"

http://www.internazionale.it/home/?p=6906#more-6906

Meno male che il Times c'è!

"Italian ministers act against TV channel over Berlusconi sex scandal programme.
It was the first time that many Italians learnt that their Prime Minister had allegedly slept with a prostitute."

http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6851616.ece

Roma, incontri sulla Cina

Viaggi di cultura e VersOriente: insieme per Roma
presso VersOriente, Vicolo Cellini 17,
Roma - Tel. 06/6893506

2 ottobre ore 18,30
“60 ANNI DI MANIFESTO, ALL’OMBRA DELLA CITTA’ PROIBITA”, CONTINUITA’ E DISCONTINUITA’ NELLA GRAFICA DI PROPAGANDA CINESE
Incontro dibattito con l’antropologo Silvio Marconi

venerdì 11 dicembre ore 18,30
CINA E XINJIANG: UNA ANALISI
Analisi della rivolta nel Xinjiang attraverso i documenti pubblicati sulla stampa cinese
Con Stefano Cammelli (Polonews)

Per maggiori info:

www.viaggidicultura.com

北京地铁4号线开了!Beijing, subway line 4 open today!

Oggi 28 settembre 2009 alle ore tre di pomeriggio han aperto con anticipo la nuova linea metropolitana di Pechino, la numero 4, color turchese. Collega la periferia nord ovest Anheqiao Bei 安河桥北 con Pechino sud Gongyixiqiao 公益西桥.

Ferma anche a 人民大学 "Università del Popolo". E godo tanto!

Alla fermata "Università del Popolo", uscita lato nord ovest, trovi un occidentale alto magro capelli lunghi biondi suonare chitarra ed armonica e chiedere monete. Ora le ho viste davvero tutte...

真太牛B了!!Really cool!!

Viral internet domestic animation video 《打,打个大西瓜》["See Through"]

http://www.chinasmack.com/videos/see-through-viral-anti-war-chinese-animation-short-film/

History and Sociology

"history can, if so desired, be reduced to the gradual discovery of the truth as it appears to us today. In this case, history is no more than the discovery of currently accepted truths. But if we employed such a method in the case of sociology, the consequences would be unfortunate, for there is great danger that each sociologist would write a different history of sociology, each of such histories obligingly leading up to the current situation and the present truth, i. e., the truth held by the sociologist in question."

Introduction to "Main Currents in Sociological Thought", by Raymond Aron.

China and wine

"[Right now] Chinese consumers are not drinking [wine] to savor, but to be seen drinking"

James Boyce, wine connoisseur and moderator of The Grape Wall of China blog

Sunday, September 27, 2009

In war(s) we do not trust

Chinese People's Association for Peace and Disarmament

http://www.cpapd.org.cn/

Paris' May 1968 slogan

"Un homme n'est pas stupide ou intelligent, il est libre ou il n'est pas"

(A man is not stupid or intelligent, he is free or he is not)

China & Africa

"Chinese urged to learn African languages"

http://www.chinadaily.com.cn/china/2009-09/26/content_8739883.htm

Here the website of an interesting monthly review about China & Africa:

http://www.chinafrica.cn/

Saturday, September 26, 2009

Buon compleanno Cina. E sale la paranoia.

Il sessantesimo anniversario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese è alle porte, questione di una manciata di giorni.
E' il caso di dire che non si parla d'altro. Altissima la tensione, specie per i quadri di Partito e tutto il mega apparato di sicurezza. Le strade sono piene di fiori, bandiere rosse, poliziotti in divisa e poliziotti in borghese. Estremamente fastidioso, per stranieri e non.
Per calmare gli animi, i media danno notizia di crescenti casi di influenza A, scuole chiuse e studenti sotto osservazione. Danno anche notizia di diversi casi di aggressione da parte di comuni pazzi nei confronti di passanti ignari, spesso stranieri. Accoltellamenti, sprangate, siringhe e violenza gratuita varia. Una gran bella paranoia insomma. Se stanno cercando di metterci paura bisogna dire che ci riescono benissimo.

Intanto i cinesi si sono fatti il primo regalo per festeggiare l'evento. Nelle sale cinematografiche da qualche giorno c'è il tanto atteso film 建国大业 (titolo inglese "The Founding of a Republic", ma in italiano letteralmente sarebbe "La grande impresa di fondare uno Stato"), storia della fondazione della Repubblica Popolare e guerra civile tra i comunisti di Mao e i nazionalisti di Jiang Jieshi.
Maggiori info:

http://zh.wikipedia.org/wiki/%E5%BB%BA%E5%9B%BD%E5%A4%A7%E4%B8%9A

e il trailer:

http://v.youku.com/v_show/id_XMTE3OTgzNzI4.html

Sex in Chinese Universities and the use of condoms

English:

"Discarded Condoms Pollute Chinese University Campuses"
http://www.chinasmack.com/pictures/discarded-condoms-pollute-chinese-university-campuses/


中文:

"谁来清理校园角落遍地避孕套?"
http://blog.sina.com.cn/s/blog_46e388920100es1t.html

Thursday, September 24, 2009

Segnalo conferenza: gialli, mistero, noir.

"Rubare nelle tombe non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. Rubare nelle tombe è una tecnica, una tecnica della distruzione."

Questo sì è esplosivo. E' tratto dal prologo di "Lo spettro spegne la candela" 鬼吹灯, di Zhang Muye 张牧野. Notare il giro di frase con quella più nota di Mao Zedong "革命不是请客吃饭,不是作文章,不是绘画绣花,不能那样雅致,那样从容不迫,文质彬彬。那样温良恭俭让。革命是暴动。是一个阶级推翻一个阶级的暴力的行动", ovvero " La rivoluzione non è un pranzo di gala... La rivoluzione è un atto di violenza...".

12-18 ottobre, serie di appuntamenti e conferenze in giro per Pechino, tema letteratura gialla, noir e del mistero italiana e cinese contemporanea. Presenti gli scrittori Piero Colaprico, Danila Comastri Montanari, Giancarlo De Cataldo, Giorgio Faletti, Marcello Fois, Isaia Iannaccone, Carlo Lucarelli, Bruno Morchio, Margherita Oggero, Alberto Toso Fei, Qiu Xiaolong 裘小龙, Hong Ying 虹影, Zhang Muye 张牧野, He Jiahong 何家弘, Nanpai Sanshu 南派三叔, Feng Hua 冯华. Iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura.

In Cina se ne parla spesso. In Italia forse no.

Un lungo e apprezzato articolo (in spagnolo) di Natalia Tobon e Desiree Marianini sulla generazione cinese nata negli anni ottanta. Insomma, gli underground cinesi.

http://www.cartelurbano.com/node/652

Enjoy!!

Wednesday, September 23, 2009

E dai...

Non conoscevo Ekaterina. Sapevo però di non conoscerla. Arriva inaspettata come un sette in condotta una sua lettera firmata inaspettatamente "Ekaterina". Diceva "...". Sapete... Quelle tre righe. Quelle che non colpiscono se non affondano. Tra le tante corde sanno quale pizzicare. Un trenta e lode. Una lirica di Brahms. Due accordi di Joe Strummer. Due rime di Trilussa. Due battute alla Paolo Villaggio. KO tecnico. Aspettando il prossimo treno. Aspettiamolo insieme. E dai...

"Compagni cinesi, all’estero non sputate"

C'è uno studente italiano che lo scorso anno mi ha intervistato col fine di raccogliere testimonianze per la sua tesi di laurea. Tema, l'incontro culturale tra cinesi ed italiani al giorno d'oggi. Ha terminato la tesi e oggi ho cominciato a leggerla. Ottima bibliografia; tra i vari nomi, un articolo interessante che vi invito a leggere, comparso su IlGiornale del 19 agosto 2006, a firma di ElBar. Si intotola "Compagni cinesi, all’estero non sputate", potete trovarlo, leggerlo e scaricarlo qui:

http://www.ilgiornale.it/lp_n.pic1?PAGE=32332&PDF_NUM=486

Cito anche il pezzo relativo presente nella tesi:

"Questa “differente educazione” è stata rilevata dalle autorità cinesi, che per “non far fare brutta figura al proprio paese” ha diffuso nel 2006 un vademecum di comportamenti che il turista cinese deve evitare all’estero, come ad esempio non sputare per terra, non urlare, non togliersi le scarpe in luoghi pubblici, rispettare i divieti di non fumare, non saltare le code e altro"

Paolo Iaci, "Incroci culturali". Non so se la tesi sia stata pubblicata. Ma ce lo auguriamo.

Non è l'8 marzo...

Da tempo, ma soprattutto da quando ho cominciato la mia ricerca e il dottorato in tema di lavoratrici migranti in Cina, la questione del "genere" e della "donna" ha quasi completamente assorbito i miei interessi ed indirizzato i miei studi.

La "donna" oggi. Discorso troppo generale forse, mi piace pensare ad una donna fuori da ogni ottica culturale, religiosa, libera da vincoli istituzionali, libera dalla frontiere. So che non è possibile farlo.

Da "scienziato sociale" lo strumento dell'osservazione ricopre un ruolo fondamentale. Osservare prima di tutto. Ho osservato le donne nei miei viaggi in Medio ed Estremo Oriente, in Cina, India, Palestina. Partecipo ovunque posso a conferenze di e sulle donne (siano esse femministe, lesbiche, ricercatrici, attiviste, scienziate o quant'altro). Certo non basta "osservare" per capirci qualcosa. Così come non basta ascoltare o leggere. E forse "ascoltare" è proprio la parte più difficile, per quanto impegno uno ci metta.

Domande: cosa vuole la "donna" oggi? Quali sono i suoi bisogni? Come lavorare (tutti, uomini e donne) per una sua emancipazione, che sia sociale, economica, culturale? Come lavorare (da uomo) per scendere dal treno in corsa dal secoli che vede la donna serva e funzionale ad un mondo prevalentemente maschilista e dominato dal maschio?

Non conosco le risposte. Provo semplicemente a cercarle.

Ritorna poi sempre e costante la vergogna (anche e soprattutto in tema di donne) di essere italiano. Napolitano lo sa, "io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono". Provare vergogna di essere italiani e rappresentati da un ciarlatano piazzista mafioso che conosciamo fin troppo bene. Forse che l'immagine di "ciarlatano piazzista mafioso" appartiene in generale all'italiano medio. Ho sempre più paura che non sia solo un luogo comune questo. Il nostro rappresentante ciarlatano piazzista mafioso fa della donna una escort da vetrina, un orgoglio italiano di prostituta schiavitù femminile.

Fossi donna "bombarderei il quartiere generale" (come direbbe Mao) italiano, ovvero politica e televisione. Non trovo giustificazione alcuna (nemmeno quella commerciale) alla prostituzione della donna in televisione, alla donna-oggetto, ai programmi tette e culi, alle troie da accompagnamento, al corpo nudo e venduto dai megaschermi d'Italia, a puttanopoli e velinopoli. Il caro e vecchio lavoro della "meretrice" è secondo me di gran lunga più dignitoso.

Vorrei vedere mia sorella in piazza a difendere il suo diritto all'aborto o a difendere il suo corpo dagli attacchi delle istituzioni, piuttosto che in una centro estetico o a sognare di sposare un calciatore.

Leggo finalmente oggi sull'Unità la parola delle donne:

http://www.unita.it/news/donne/88665/le_donne_si_riprendono_la_voce_tutti_gli_interventi

La stampa straniera che parla di rivolta delle donne italiane contro il premier:

http://www.unita.it/news/italia/88656/la_rivolta_delle_donne_contro_berlusconi

e qui:

http://www.unita.it/news/italia/87699/nyt_italiane_pronte_a_scendere_in_piazza

(in quest'ultimo link notare l'immagine del ragazzo che lancia un mazzo di fiori. E' una immagine che ho trovato anche in un mega murales alle porte di Betlemme, in Palestina. C'è anche scritto "Ribellarsi fa bene"; sembra quasi riprendere la frase di Mao 造反有理 "ribellarsi è giusto". Mi auguro vada un po' più di moda. Coi tempi che corrono!)


Non è l'8 marzo. Frega un cazzo, viva le donne, viva tutto l'anno!!

Tuesday, September 22, 2009

I 60 della Repubblica Popolare. E il socialismo alla "come cazzo ci pare".

Per chi non lo sapesse o se ne fosse dimenticato, il primo ottobre corrente anno ricorre il sessantesimo anniversario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Magari qualcuno ricorda foto e video del grande annuncio di Mao Zedong e leaders comunisti vari dalla balconata su piazza Tiananmen. E' il sessantesimo compleanno della Cina comunista, insomma.

Ora, non per fare inutile polemica, ma sarebbe da chiedersi cosa ci sia o cosa resti di comunista (o anche solo socialista) nella Cina di oggi. Peggio che mai nelle Pechino, Shanghai o Canton di oggi. Non bisogna essere scienziati politici o visitare Cuba per capire che se una minchia di governo non garantisce ALMENO sanità ed educazione pubblica, uno Stato è tutto fuorché "socialista". Ma va bene, per i miei ventisette anni mi ero proposto di non sbroccare più per questioni simili.

Propongo invece due servizi di due ragazzi che lavorano per China Files. Tema, i preprativi per il 60esimo anniversario a Pechino.

Il video è di Janek Zdzarski:

http://www.china-files.com/page.php?id=2169

Le foto di Natalia Tobon:

http://www.china-files.com/page.php?id=2184

Fra qualche giorno pubblicheremo anche qualcosa di scritto.

Viva il socialismo gente! Ma non quello cinese.

Incredibile. Quasi.

"United Korea economy may surpass Japan's"

http://www.chinadaily.com.cn/world/2009-09/22/content_8720384.htm

Monday, September 21, 2009

Speranza...

"Hope is like a road in the country; there was never a road, but when many people walk on it, the road comes into existence"

Lu Xun (1881-1936), Chinese writer.

Sunday, September 20, 2009

Eccesso

Maronna bbenedetta! Non mi divertivo così da anni. Ho i muscoli della pancia che dolgono dalle troppe risate del fine settimana. Il weekend è andato giù duro, molto più duro di quanto già non si prospettasse! Fatti tutti i concerti e lasciato sangue e sudore in ogni sala. Fatto volare ettolitri di birra e grappa, abbracciato forte tutti gli amici e le amiche, distrutto la bicicletta il cui cadavere riposa in pace sul pavimento di casa da giorni, meno male che compio gli anni solo una volta l'anno altrimenti sarebbe già galera od ospedale. Un altro weekend del genere e mi tolgono la borsa di studio e rispediscono in Italia. Un altro weekend del genere e muoio.
Ma ora basta. Corre voce che abbia già ventisette anni (secondo me è una cazzata, l'evidenza lo dimostra palesemente), da domani basta feste e vita balorda, basta bacco basta tabacco basta venere, tolgo i piercing e mi faccio la barba tutti i giorni, cambio sesso e pulisco il pavimento, smetto di ospitare tutti i barboni che trovo per strada, mi cerco un lavoro e una fidanzata, riprendo seriamente in mano il dottorato e la ricerca etnografica, basta con la vita balorda, basta coi punkabbestia, basta con queste feste a morire.

A proposito, gli anni li ho fatti ieri, ma la festa saccheggio e distruzione style è fissata per questo giovedì, ore 21.00 al 13CLUB, ingresso gratuito, tutti invitati, portate chi volete e cosa volete, la musica la scegliamo noi.

E grazie a tutti per le email e i messaggi di auguri. Sono troppo vecchio per mettermi a rispondere a tutti. Grazie amicici, pace e amore.

Friday, September 18, 2009

In social research we trust

"Ehm... buonasera... saremmo due giornalisti italiani... siamo a Pechino per un foto reportage. Vorremmo farle qualche domanda... tipo... cosa fa nella vita?"
"Il punk".
"Ma... veramente..."
Aveva un cane e lo chiamava Copenaghen.

造反有理 "Ribellarsi è giusto"

Thursday, September 17, 2009

Bianco o rosso, Giardinetto uber alles!!

"Sbornia doppia...
Anche questa è un'istituzione che va scomparendo mentre nel secolo scorso era fiorentissima. Uniche superstiti: una in via Tornabuoni e, più gloriosa, 'per antico pelo', quella del 'Giardinetto' di garibaldina memoria. Ma anche qui vediamo l'inquinamento prodotto dalle birre, dai gelati, dalla Coca-cola a danno del più popolare e, (forse, più genuino) 'bianco' o 'rosso' di una volta"

Dal libro "Ma c'era Macerata", di Libero Paci.

Wednesday, September 16, 2009

E a proposito di concerti punk...

E a proposito di concerti punk. Sabato 19 settembre è il mio compleanno, ventisette anni portati che potevano esser portati peggio. Sabato 19 settembre al MAO (via GuLou DongDajie 111) concertone punk schifosamente imperdibile.

Il MAO è un locale poco simpatico, perché gli ingressi non costano mai meno di 4 euro e una volta che entri non ti fanno uscire per comprare birra nelle bettole, ma ti obbligano a consumare da loro. Bisogna però dire che l’acustica è buona e i concerti più fighi li fanno spesso lì. Inoltre di fronte al MAO, tra la Torre del Tamburo e NanLuoGuXiang c’è una bettolaccia aperta 24 ore al giorno che vende cibo del Xinjiang ed è sempre piena di gioventù bruciata pechinese.

Sabato 19 settembre, al prezzo non punk di 5 euro (con 5 euro a Pechino compri venti birre da sessantasei, n.d.a.), suoneranno in disordine:

脑浊Brain Failure. I più famosi e quindi meno graditi. Ma ottima musica e disagiati gridati testi da giovani frustrati incompresi punk in una città di grigio capitalismo come Pechino.

http://www.sister.co.jp/china/BrainFailure/
http://www.myspace.com/brainfailurepunk


糖果怪兽Candy Monster. Sembrerebbero solo un gruppo di ragazzine con tanta voglia. Invece sono proprio solo un gruppo di ragazzine con tanta voglia.

http://www.douban.com/artist/candymonster/

钢铁之心 Steely Heart. Boh!

脑震荡 The Concussion. I miei preferiti. Fanno veramente schifo. Musica punk bastarda primi Rancid, il cantante sembra uscito da un fumetto punk e il bassista suona coi fusò. C’avranno vent’anni in tre e bevono come minatori irlandesi. Qui, in un festival a Kunming:

http://www.56.com/u74/v_MjM4MTQ2MjM.html
http://www.56.com/u92/v_MjM4ODEwODE.html


Causa maledetta censura riesco sì e no a scrivere su blogspot ma non a linkare o caricare foto. La locandina del concerto la trovate qui:

http://www.douban.com/photos/photo/310963015/

Ci sarebbe un concerto punk anche giovedì sera al D22 e uno indie venerdì sera al Club 13, locali siti a Chengfu Lu, tra la Beijing University e la Qinghua University, non distante dalla metro di Wudaokou.

E BUON WEEKEND A SPACCARSI LE ORECCHIE A TUTTI/E!!!

Finalmente una bella notizia!

Hajime Matsumoto verrà in Cina ad ottobre per una serie di workshop in diverse città. Ecco una persona con la quale mi piacerebbe "lavorare".

http://en.wikipedia.org/wiki/Hajime_Matsumoto

°He spent about four months in jail for throwing paint on the president of his university.
(...)
He manifests his goal as creating a space where people can have fun without money"

La prima settimana di ritorno a Pechino è volata. Presto, spero di volarmene via anche io.

Tre mesi che non mettevo piede in Cina. Son volati. Aeroporto di Pechino, mi sento a casa e devo dire "purtroppo". Nessuna emozione. Robotico. Non mi spaventa nulla, conosco la strada a memoria, quasi saluto i poliziotti, sono fuori in due minuti e ventuno secondi netti, già il biglietto del bus in mano e il bus che aspetta solo me per portarmi al mio campus universitario, ovvero "a casa". Mi fermo solo un attimo a fissare la massa di turisti che metton piede per la prima volta in Cina e si guardano intorno impauriti. Quasi li invidio. C'è sempre il solito cielo di merda e la solita calura appiccicosa di fine estate. Non c'è molta gente in aeroporto né troppo casino in strada. Strano. Tuttavia non è cambiato un cazzo. Anzi, è cambiato molto:

- cari amici che avete vissuto a Pechino e ora vivete lontano, GuLou non c'è più. Lo so, ha fatto male anche a me. Metti piede fuori dall'uscita ovest della metro GuLou Dajie e resti senza fiato: centinaia di metri di macerie. E oltre, i vecchi hutong semi vuoti e negozi abbandonati, tutti firmati in rosso 拆 "chai", che in maceratese significa "leeteve da li cojò che ve calimo jò casa" e in italiano si traduce come "di prossima demolizione". Tristezza infinita. Non vi dico la faccia di quella poca e semplice gente che ancora ci vive. Resta qualche hutong attorno alla Torre del Tamburo e a quella dell'Orologio, resiste ovviamente anche NanLuoGuXiang e tutta la zona sud e ovest che porta ai laghetti di HouHai. Ma la zona dalla metro di GuLou alle torri è un tappetto di macerie e hutong di prossima demolizione. Faranno la stessa fine di QianMen, ovvero piazza Tiananmen meridionale, che sembra il set di un film western.
Già. Dispiace anche a me.

- nel campus della Renmin University of China han terminato in un anno il megaedificiosupergalattico che è andato anche nelle tv italiane con un servizio su Ballarò di pochi secondi. Sede di uffici e dormitorio di studenti stranieri danarosi (quelli senza borsa di studio del governo cinese, per intenderci) sfoggia tutta la sua maestosità vietando la vista sulla strada a quelli che vivono nel dormitorio degli studenti squattrinati come me. Sto organizzando una colletta per piazzare un ordigno alle fondamenta.

- la nuova ennesima linea metropolitana che taglierà Pechino ovest da nord a sud è terminata e verrà inaugurata a breve. Per il sessantesimo anniversario della Repubblica Popolare (cioè fra due settimane) credo. Ferma anche a Renmin University of China. Evvai.

- il divario sociale aumenta che è una meraviglia, la vita costa sempre di più (concerti punk inclusi), ma birra e sigarette sempre di meno. E' questa la vera tragedia.

- "l'anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando è questa la novità"...

In gamba gente.


"Wind will not cease even if trees want to rest"

Cina, pestata in pubblico perché infedele. E la saggezza maceratese.

Dal sito di China Smack, foto imbarazzanti di un uomo che picchia selvaggiamente la futura sposa perché incinta di un altro:

"Unfaithful Fiancée Gets Pregnant, Publicly Beaten By Man"

http://www.chinasmack.com/pictures/unfaithful-fiancee-pregnant-beaten/

(imbarazzanti soprattutto i commenti, tipo "The bitch, she deserves to be beaten!!" e la frase "the woman begged him to stop hitting her because she was pregnant, but the man claimed that killing the child was exactly what he wanted to do"...)

"La vestemmia setta lu discorsu e te fa grossu"
(ovvero "la bestemmia fissa il discorso e rende più incisivi")
Proverbio maceratese

Monday, September 14, 2009

Ritorno in Cina. Ovvero, ritornerei altrove.

Alle cinque di mattina solo due stronzi nei paraggi. E li conosci entrambi: tu (l’insonne post fuso orario) e lo spazzino. Tu, furibondo sotto una scomoda coperta che nasconde svariati pacchetti di sigarette, e lo spazzino. Lo spazzino non ha molto da fare, semplicemente è pagato per non dormire. Farei volentieri il suo lavoro. La mia finestra è sempre aperta (visto mai che qualche colibrì non sappia dove passare la notte), mi affaccio e in strada vedo solo lo spazzino. Da solo. E in piedi. Come me. Dormirebbe volentieri, magari. Invece no. È in piedi. E lavora. A differenza di me.

Ma passiamo alla Cina. O meglio, al ritorno in Cina. Comincio a pensare che di stare in Cina non ne posso più. Io speriamo che me ne vado. Di Cina ne abbiam studiato, letto, scritto (il blog mi è testimone), argomentato, approfondito, dibattuto, criticato, dubitato, bevuto (poco ma sicuro), viaggiato, parlato, sparlato, venduto, affittato e forse forse anche sposato. Di Cina abbiam già dato. Fosse mica ora di cambiar aria?! Probabile che di Cina mi sia rotto ampiamente le palle. Nel dubbio, continuiamo a dire che…

Facebook censurato. Molto meglio così.
Blogspot censurato. Frega un cazzo, scrivo lo stesso e voi dall’Italia ne leggete ugualmente.
Youtube censurato. Questo effettivamente fa girare le palle. Almeno due canzoni fatemele ascoltare fascisti di merda! Anno 2009, sessantesimo anniversario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, la più grande rivoluzione di popolo dopo quella francese e bolscevica, cazzo, due canzoni su Youtube fascisti di merda potete anche farcele ascoltare! Oppure cambiate nome e chiamavi Partito Comunista Cinese Alias Assolutismo Imperialista Post Franchista Neo Conservatore Pro Pinochet con sede al Vaticano. E che cazzo! Almeno due canzoni su Youtube!

Tuesday, September 08, 2009

Qualche speranza forse ce l'abbiamo...

Se è morto il padre della Televisione italiana forse qualche speranza per la morte della Televisione stessa ce l'abbiamo. Un sentito saluto alle trentacinque vittime della miniera di Pingdingshan (Cina centrale) e al tunisino morto in carcere durante un lungo sciopero della fame.

Cinema danese


"Festen", di Thomas Vinterberg, 1998.

"The Idiots", di Lars von Trier, 1998.

Pavese e la morte

"Sarà come smettere un vizio"

Monday, September 07, 2009

Anne Louise Hassing

Perchè hai studiato cinese?


Non so a voi, ma a me lo chiedono spesso. Amici, parenti, conoscenti. Questo post è dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze che per qualche cavolo di motivo stan per cominciare a studiare la lingua cinese. Magari in una università.

A diciotto anni si è stupidi davvero. Io ero il più stupido di tutti. Finito il liceo e la maturità con una serie interminabile di brindisi e feste, eccoci al settembre 2001, quando Bin Laden bussò a Manhattan. Dovevo scegliere che fare della mia vita. Ovvero scegliere una facoltà a cui iscrivermi. La mia domanda era: che cosa voglio studiare? E la risposta per me era sempre la stessa: non lo so, qualsiasi cosa che mi faccia girare il mondo. Non avevano ancora inventato un corso di laurea in "barbonologia" o "punkabbestismo", la giocoleria e i circhi mi attraevano, ma non avevo voglia di convincere i miei genitori. Pensai allora alla pornografia: regista porno! Il porno ha sempre mercato, la masturbazione è il più antico piacere del mondo, studio per fare il regista e giro il mondo facendo filmini porno da vendere ai segaioli di tutto il pianeta. Decisi allora di iscrivermi al DAMS di Bologna, il mitico DAMS di falsi intellettuali, cani, punkabbestia, disadattati, gente con forti disturbi mentali, sessantottini e zingari italiani. DAMS indirizzo cinema. Parlai allora con un tipo di Macerata che faceva il DAMS a Bologna. Gentilmente mi fece capire che non era roba per me. "Io voglio girare il mondo!" continuavo a ripetermi e a ripetere. "Allora studia lingue orientali, che ne so, arabo o giapponese". Fu il primo a parlarmi di un corso di lingue orientali, ne ignoravo l'esistenza. Misi una croce sul DAMS. I giorni passavano ed io ero ancora senza corso di laurea. Andai con altri compagni di liceo a trovare un nostro ex professore. Ci chiese che indirizzi avevamo scelto. Risposi ovviamente "Non so, voglio solo girare il mondo" e quello mi fece "Ho io la soluzione per te: mettiti a studiare lingue orientali". Strana coincidenza. Ci riflettei ancora qualche giorno. E decisi di iscrivermi alla facoltà di Studi Orientali dell'Università "la Sapienza" a Roma. Corso di laurea in Lingue e Civiltà Orientali, lingua scelta: cinese.
Perchè a Roma? Perchè allora le facoltà di studi orientali erano a Venezia, Napoli e Roma. Venezia troppo a nord, Napoli troppo a sud, Roma è caput mundi e avevo qualche amico là.
Perchè cinese? Perchè anche ignorando pressochè tutto della storia dell'Asia, sapevo che i cinesi erano i più fichi (culturalmente parlando) e alle medie avevo scritto una tesina su Buddismo e Mao Zedong. A 18 anni avevo anche fortemente impresse nella mente le immagini degli studenti a Tiananmen nell'89 e il mito di un miliardo di contadini con gli occhi a mandorla che vivevano sotto comunismo senza Nike né Coca Cola.
C'è anche un altro motivo per il quali scelsi di studiare la civiltà cinese: volevo studiare qualcosa di mai studiato prima. Allargarmi a nuovi orizzonti, saperne dei popoli che abitano la terra, leggere le loro storie e le loro tradizioni. Basta con Socrate, Giulio Cesare, Dante Alighieri, Garibaldi ed Hitler. Il mondo è molto più grande del Mare Mediterraneo.
E dunque eccomi, 4 ottobre 2001, alla mia prima lezione in università. Un centinaio di giovanotti da ogni parte d'Italia, disorientati, impauriti ed eccitati come me. Grandi emozioni. Ore 9.00 di mattina, uno dei professori ci dette il benvenuto, spiegandoci a grandi linee come funzionavano le cose lì e che cos'era la lingua cinese. Ero seduto in terza fila, avevo i capelli ossigenati e le catene ai jeans, avevo una penna, un foglio di carta, un fumetto di Dylan Dog e una birra Moretti da 33 cl. aperta sul tavolo. Mi guardavo in giro, non davo troppa attenzione a quello che diceva il professore, fissavo più che altro le ragazze in aula.

Otto anni dopo, eccomi a ripartire per Pechino ed iniziare il mio secondo anno di dottorato in società cinese contemporanea. Bah. Strana la vita, no?!

Non so come è andata a voi, non so come vi andrà. A me è andata così. E non credo sia andata tanto male.

Ah, una cosa: buona fortuna. E divertitevi, soprattutto.

E quel bambino che gridava in un cortile. Ovvero, progetti per il futuro.


Voglio. Non voglio tornare in Cina. Voglio un cesto di frutta. Il tredici al Totocalcio da sperperare in viaggi in autostop. Una bomba a Villa Certosa. Voglio il Davide di Donatello con un felafel in mano. Voglio sfondarmi di birra nei circoli ARCI. Voglio sposarmi. Voglio sposarmi con una ragazza che abbia almeno dieci anni meno di me e voglio fare dieci figli in dieci anni al massimo. Voglio quella ragazza che ho rivisto stasera sotto le lenzuola con me. Voglio tornare a fare il menestrello. Voglio una quotidiana lotta contro la proprietà. E un quotidiano conflitto contro il denaro. Voglio una casa di cento piani e voglio riempirla di gente. Voglio comunità. E comunismo. Voglio litri di vino cotto. Scendere dal seno latteo di una dea greca convertita all'Islam e diventata apostata subito dopo. Voglio vivere in un paese libero. E laico. Voglio il papa suicida. E le veline servire i barboni alla Caritas della Stazione Termini a Roma (le veline son puttane ma le puttane no). Voglio un treno per la Luna. Voglio zero in condotta. Voglio tifare per l'umanità e l'umanità anche. Voglio tifare per il rispetto dell'ambiente. Voglio unirmi ed occupare. E non vedere più giovani chiedere il mutuo in banca e speculatori assasini cementare il giardino dove giocavo da piccolo. Voglio spegnere una sigaretta in faccia all'ingiustizia. Voglio restare dove sono e rompere il cazzo a chi comanda. Voglio vedere chi comanda obbedire. Voglio vederlo chiamare la polizia. E venire ammanettato. Voglio ancora gas lacrimogeni. E camere a gas. Almeno finalmente ci sveglieremo. Voglio vedervi nudi. Almeno smetterete di pensare di essere migliori. Voglio vedervi smettere di comprare sperando di diventare migliori. Voglio un cane bruttissimo che mi tenga al guinzaglio e che pensi che non sia giusto farlo. Voglio le carceri in fiamme con i magistrati dentro. Voglio una Vespa che vada a metano. Voglio una maglietta con il profilo di Girolamo Varnelli. Non voglio tornare in Cina. Voglio.

Non voglio. Ma vorrei. Vorrei camminare sulle teste dei re.

"Se viviamo, viviamo per camminare sulle teste dei re"
Guglielmo Scecspir

Sunday, September 06, 2009

Crazy israeli settler attack pacifists at Jerusalem

Tempo fa avevo parlato di un'aggressione subita a Gerusalemme da me e alcuni attivisti di vari paesi dopo una manifestazione contro l'insediamento di coloni ebrei ai danni di una famiglia palestinese sfrattata. Il video lo trovate qui, ma manca della parte più incredibile, ovvero l'aggressione vera e propria e l'arrivo della polizia. Una ragazza norvegese dovrebbe avere quel video, ma non credo sia stato messo su YouTube.
Enjoy.

Saturday, September 05, 2009

Anticlericale, maceratese e fiero

"Occorre però dire che il primo reale moto carbonaro avrebbe dovuto effettuarsi a Macerata, nello stato pontificio, nella notte tra il 24 e il 25 giugno 1817. Ma la polizia, informata dei preparativi, soffocò l'azione sul nascere."

Continua il conflitto etnico nel Xinjiang

Riots sparked by racial and religious tensions in Xinjiang, China.

Della nostra esperienza a Betlemme con Holy Land Trust


European and Palestinians: Learning Together for Nonviolence

Friday, September 04, 2009

Laico e furioso

"I laici hanno fallito perché tendono a pensare - anche se molti di loro non osano ammetterlo - che un mondo senza religione e senza credenti sia migliore. Pochi di loro, i più irriducibili, si faranno sorprendere ad auspicare che la fede scompaia non solo dalla scena pubblica ma anche dalle intime convinzioni di ciascuno. In verità, sempre più spesso, mi capita di sospettare che un mondo interamente privato di fede non sarebbe per niente migliore di quello attuale."

Dalla premessa al libro "Il fallimento dei laici furiosi" di Giancarlo Bosetti.

Thursday, September 03, 2009

Tel Aviv, a few pictures...









Jerusalem, a few pictures...









Palestine, a few pictures... (III)









Palestine, few pictures... (II)










Palestine, few pictures... (I)